A Terralba, nella Chiesa di San Ciriaco, il 5 gennaio scorso, c’è stata la presentazione del 42° libro di don Eliseo Lilliu, intitolato “Diario 1941 – 1966”, relatori: Sandro Pili sindaco di Terralba, Gianfranco Corda direttore di “Terralba ieri e oggi”, Anna Maria Melis storica, Gabriele Cuccu architetto. A conclusione, è intervenuto, con un breve ma incisivo intervento, anche lo stesso autore. Molto entusiastici i commenti fatti dai relatori, che hanno messo in risalto le doti narrative e poetiche dell’autore. Oltre al sindaco di Terralba, che era anche relatore dell’opera, non è voluto mancare neanche il sindaco di San Nicolò d’Arcidano, Emanuele Cera, in quanto Eliseo Lilliu è parroco della frazione di Sant’Antonio di Santadi.
Il libro, praticamente è uno spaccato di vita terralbese del dopoguerra, dove Eliseo Lilliu, per descrivere i suoi primi venticinque anni di esistenza, mette insieme una bella raccolta di storie paesane, accompagnate da un pregevole corredo fotografico d’epoca.
In effetti quella del diario è solo un pretesto per illustrare come si svolgeva la vita terralbese del periodo. Infatti, come ha ammesso lo stesso editore dell’opera, Roberto Cau, “il libro aiuta a capire il nostro mondo campidanese, fatto di pianure, lagune, coste e mare, oltre che di gente semplice e laboriosa”.
Eliseo Lilliu, nel suo intervento, si è soffermato soprattutto a illustrare la vita e la composizione della sua numerosa famiglia, inquadrando in maniera molto diretta le difficoltà che c’erano in quel determinato periodo socio-etnico-culturale, caratterizzato da carestie, povertà e mancanza di adeguati e sufficienti apporti culturali. Anche il titolo che ha dato al libro, “è solo un pretesto per incuriosire e far conoscere una particolare epoca storica, spiegando il modo di vivere e di agire della maggioranza dei sardi, durante e dopo la guerra, per far riflettere i giovani sul nostro passato”.
Eliseo Lilliu, nel suo Diario 1941 – 1966, si mette a nudo, la narrazione prende l’avvio nell’anno della sua nascita e si snoda sino al 1966, periodo in cui entrò nello studentato del convento dei Frati Minori Cappuccini di Oristano. Nel racconto, descrive mirabilmente che cosa accadeva in una casa del tempo, specialmente quando veniva al mondo una nuova creatura, spiegando il semplice e spartano cerimoniale che seguiva l’evento, come la benedizione della puerpera, il vestito, il corteo, il successivo battesimo e la preparazione dei dolci per la festa in famiglia.
Nel libro sono descritti anche alcuni fatti accaduti durante la guerra a Terralba, con tutti i retroscena descritti con dovizia di particolari per spiegare i vari capovolgimenti di fronte che coinvolsero anche i militari di stanza nel terralbese.
Non mancano neanche i riferimenti alla storia della sua famiglia, dove nacquero 12 bambini, ma ne sopravvissero solo 6.
Un capitolo è dedicato a Monsignor Francesco Emanueli, Vescovo di Ales dal 1911 sino al 1947, anno della sua morte, ma c’è anche la descrizione dei dissidi che videro contrapposti i terralbesi e i marrubiesi e spiega che nei tafferugli, era rimasto ucciso Terenzio Trudu, vittima innocente di quei tragici fatti. Nell’opera ci sono anche riferimenti ai divertimenti dei giovani e ai fatti salienti dei primi Anni ’60, che trasformarono radicalmente Terralba, facendola diventare una moderna cittadina. Insomma uno spaccato di vita terralbese che in tanti non hanno conosciuto, ma che è sempre meglio ricordare.
Al termine della serata, a don Eliseo Lilliu è stato conferito l’Attestato Culturale EPDO, per i suoi indubbi meriti di scrittore e divulgatore della cultura terralbese. A consegnargli il prestigioso riconoscimento il sindaco di Terralba, Sandro Pili, che ha messo in risalto i meriti culturali dello scrittore, che certamente contribuiscono a valorizzare l’intero territorio terralbese.