Adiconsum, Casa del Consumatore, Codici, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori denunciano la decisione unilaterale presa dal Gestore del servizio idrico della Sardegna di introdurre, a partire dal 15 dicembre, la procedura di “soluzione negoziata”, come “nuovo strumento per la definizione bonaria delle controversie“.
Le Associazioni denunciano il fatto che la procedura, priva di un regolamento che garantisca l’effettiva partecipazione dell’utente, si traduce sostanzialmente in un mero reclamo di seconda istanza senza le dovute tutele di 2° livello che dovrebbero caratterizzare la fase di una definizione bonaria delle controversie e necessarie anche ai fini di un utile e proficuo esperimento della procedura.
“Non si comprendono le ragioni dell’adozione di tale procedura o, comunque, non si comprende per quale ragione tale nuova procedura andrà a sostituire la conciliazione, che in oltre 5 anni di piena operatività ha consentito la definizione stragiudiziale di migliaia di controversie con vantaggio sia per gli utenti che per la società – scrivono le Associazioni in una comunicazione inviata all’azienda – La scelta imposta dal Gestore agli utenti sardi appare priva di ogni effettiva motivazione, se non quella di privare l’utente di una tutela qualificata”.
Le Associazioni hanno chiesto più volte ad Abbanoa di convocare il Tavolo Permanente di Consultazione, istituito nel 2008, per confrontarsi su temi di vitale importanza per i cittadini sardi. L’azienda però non ha mai risposto.
La Vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino, nonché Presidente di MDC Cagliari, Federica Deplano denuncia l’inquietante silenzio di Abbanoa e chiede l’intervento dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico.