Il 12 gennaio scorso, la presentazione della silloge poetica “Amore a piene mani” di Giuseppina Carta, nel Circolo La Marina Sankara di Via Napoli, 62 a Cagliari, è stata l’occasione per affrontare numerose interessanti tematiche, trattate nell’opera della poetessa ardaulese.
La serata è scivolata piacevolmente, senza che lo scorrere del tempo fosse percepito, coinvolgendo il pubblico in numerose riflessioni, anche di tipo filosofico, oltre che poetico. Ne è scaturito un simposio senza banchetto, dove la poesia, integrata anche da altre riflessioni filosofiche e più strettamente terrene, riguardanti la vita e i problemi di tutti, è stata sviscerata, esaminata, analizzata, interpretata e commentata dai simposiarchi, dando vita a una serata molto coinvolgente, piena di spunti e di trovate geniali che hanno reso interessantissimo l’evento.
A presentare la silloge poetica “Amore a piene mani”, è stata la scrittrice Katia Debora Melis, autrice anche della prefazione dell’opera, che ha dialogato affabilmente con Giuseppina Carta, interpretando e commentando le poesie della silloge, spesso coinvolgendo gli spettatori con interventi che hanno reso ancora più interessante la serata.
I temi affrontati nel libro da Giuseppina Carta, si sono prestati molto bene a stimolare gli interrogativi che si sono posti i presenti all’evento, essendo molto attuali. Infatti, nella silloge vengono affrontati argomenti che spaziano dal femminicidio, alla violenza psicologica, dal dramma dei bambini soldato, a quello ricorrente dello scorrere della vita, con le infinite gioie e malinconie, rappresentate in ogni sfumatura, Ma nell’opera, vengono affrontati anche temi caldi, come quelli che denunciano violenze e soprusi sulle donne e i bambini, eventi ambientali catastrofici e conflitti tra le mura domestiche.
L’evento, era organizzato dall’Associazione Eutropia, che opera sin dal 2009 e nasce dall’incontro e dall’integrazione di esperienze di varia provenienza, con la finalità di dare vita a eventi culturali e di ricerca sociale. Ha collaborato alla riuscita dell’evento, con un contributo determinante, Oubliette Magazine, egregiamente diretto da Alessia Mocci, che con la sua inventiva ha coinvolto gli spettatori, facendo leggere alcuni versi della silloge, estratti casualmente dai presenti, che poi hanno determinato diverse interessantissime discussioni.
Il magazine, diretto da Alessia Mocci, nasce il 16 febbraio 2011 “con l’intento di dar voce al sottosuolo delle menti dislocate nel territorio italiano”, i suoi ambiti culturali vanno “dall’attualità alla letteratura e filosofia, dal cinema alla musica, dal teatro alla pittura, passando per la religione, storia, mito, astronomia, tecnologia”; temi che per la maggior parte erano contenuti nella silloge di Giuseppina Carta. La rivista, che opera anche come promotrice letteraria e sociale, ha al suo interno numerose rubriche che cercano di sensibilizzare i lettori su temi interessantissimi come il passato della Sardegna, la Meditazione Metafisica e altro ancora, avvalendosi di una nutrita schiera di qualificatissimi collaboratori e collaboratrici.
A fine serata, gli apprezzamenti sulle doti poetiche di Giuseppina Carta, sono stati molteplici e lusinghieri, soprattutto per la capacità della poetessa di interpretare in modo raffinato, gli affanni e le miserie del mondo, esprimendo coi suoi versi una sintonia con la vita di tutti i giorni.