A teatro per non dimenticare: la tragedia della Shoah rivive sulla scena in occasione della “Giornata della Memoria” con tre pièces “In un cielo di stelle gialle… bianche farfalle”, l’inedito “Il sacco umano” e “Memorie, per non dimenticare” pensate per un pubblico di ragazzi e adolescenti.
L’indicibile crudeltà dell’uomo sull’uomo e le radici dell’odio sono al centro de “Il sacco umano” – inedito spettacolo del Teatro Laboratorio Alkestis con drammaturgia e regia di Lea Karen Gramsdorff, interpretato dal giovane Roberto Pettinau con Filippo Salaris e con la partecipazione di Sabrina Mascia, e impreziosito dalle scenografie e dalla colonna sonora di Simone Dulcis – che debutterà giovedì 25 e venerdì 26 gennaio all’ITC “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena per approdare sabato 27 gennaio all’Istituto Martini di Monserrato e infine lunedì 5 febbraio al Teatro Tonio Dei di Lanusei. Dopo “La III Onda” sulla pericolosa seduzione del nazionalsocialismo, la regista e drammaturga s’interroga sull’assurdità e sull’orrore della guerra e sulle ambiguità della storia ispirandosi alle parole di filosofi come Hannah Arendt e scrittori come Primo Levi, per raccontare una verità senza pregiudizi, in un viaggio nelle mente e nel cuore umano – al di là del bene e del male.
“Il sacco umano” racconta l’incontro inatteso fra due personaggi – Luciano Adorni detto “il Luccio” e uno sconosciuto che come lui ha trovato rifugio in un edificio scolastico abbandonato: in Italia nell’estate del 1943, alla vigilia della guerra civile in un clima di grande tensione per il soldato della milizia – come per chi si nasconde dentro un’aula potrebbe essere davvero un appuntamento con il destino. Le regole feroci che trasformano gli uomini in nemici, al di là di una barricata, in un’atmosfera sospesa, quasi onirica, sottolineata dalla colonna sonora, decideranno le sorti dei protagonisti: immersi in una sorta di incubo, gli spettatori saranno testimoni di una vicenda vera o fantastica, che riflette la condizione estrema degli individui in un tempo in cui è lecito e quasi inevitabile uccidere o essere uccisi.
Nel pieno del secondo conflitto mondiale, dopo l’abominio delle “leggi razziali” e l’armistizio dell’8 settembre, ideologie e visioni del mondo si combattono con le armi, in una spirale d’odio non ancora sopito, tra il ricordo vivo delle violenze e delle stragi nazifasciste, degli attentati e delle rappresaglie, degli spargimenti e degli eccessi compiuti da ambo le parti e la tragedia inenarrabile di una guerra fratricida. “Il sacco umano” propone una riflessione tra passato e futuro sulle implicazioni della guerra e gli effetti a breve e lungo termine di ogni scontro bellico, un invito a non dimenticare quel drammatico “fallimento dell’umanità”.
“In un cielo di stelle gialle… bianche farfalle”, ovvero la Shoah dei bambini con lo spettacolo de Il Crogiuolo, scritto e diretto da Rita Atzeri e interpretato da Antonio Luciano e Marta Gessa in scena da OGGI (martedì 23 gennaio) fino a sabato 27 gennaio a Selargius alla Scuola Media Dante Alighieri, e ancora lunedì 29 gennaio al Teatro Tonio Dei di Lanusei e infine martedì 30 gennaio al Teatro Civico Oriana Fallaci di Ozieri. Una pièce a misura di giovanissimi, liberamente ispirata a “La Repubblica delle farfalle” di Matteo Corradini, a “Ultima fermata: Auschwitz” di Frediano Sessi, a “Otto. Autobiografia di un orsacchiotto” di Tomi Ungerer e a “Le valigie di Auschwitz” di Daniela Palumbo: un’antologia che comprende le cronache di Terezìn e la storia di un ragazzo ebreo in Italia dopo le famigerate “leggi razziali”, le avventure di un orsetto e dei suoi due piccoli amici e alcuni racconti che mostrano i tanti tristi volti della Shoah. Vite travolte e spezzate dalla follia nazista nella Germania del Terzo Reich e nell’Italia fascista, come in Francia e Polonia durante l’occupazione tedesca: “In un cielo di stelle gialle… bianche farfalle” narra le vicende di bambine e bambini strappati alle loro case e alle loro famiglie, costretti a confrontarsi con un incubo incomprensibile e crudele, con la mostruosità di un genocidio. Vittime innocenti e ignare – a volte fino alla fine – di una delle più terribili tragedie della storia.
Viaggio nella storia del Novecento con “Memorie/ per non dimenticare” – un’antologia di testimonianze e racconti affidati alle voci di Marta Proietti Orzella (che firma anche la drammaturgia) e Roberto Pusceddu, protagonisti da oggi – mercoledì 23 gennaio fino giovedì 25 gennaio all’Istituto Calasanzio di Sanluri, venerdì 26 gennaio al Teatro Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura e infine (non più sabato 27 gennaio ma in un uno nuova data da definire) all’Auditorium Comunale di Arzachena, per ridare voce alle vittime della Shoah. Nel terzo millennio, in un mondo globale in cui si perpetua l’antico rito della guerra, tra ingiustizie, discriminazioni e persecuzioni, le atrocità del passato rappresentano un monito per il presente – e il futuro, affinché le cittadine e i cittadini di domani acquistino coscienza di ciò che è accaduto e che potrebbe ancora accadere se si venisse meno ai principi di umanità.
“Memorie” ripercorre gli eventi terribili di un’epoca in cui milioni di donne e uomini, vecchi e bambini senza colpa vennero condannati a morte – o a un destino forse peggiore – rinchiusi nei lager e sottoposti ad ogni genere di torture e umiliazioni in nome di teorie aberranti come quella della presunta “superiorità della razza ariana”. Tra documenti, ricordi, aneddoti e la fredda conta dei numeri, lo spettacolo multimediale con musiche e video offre spunti di riflessione su temi cruciali e di scottante attualità – mettendo l’accento sul lato oscuro del cuore umano e sulla “banalità del male”.
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