Carbonia – Si concluderà verso la fine di febbraio o, al più tardi, nella prima settimana di marzo, il progetto “Non facciamoci prendere dal gioco…d’azzardo”, attuato dall’Assi.Gap Onlus (Associazione Sarda per lo studio e gli interventi sul Gioco d’azzardo patologico), con il patrocinio del Comune di Carbonia. L’iniziativa, al fine di prevenire la ludopatia, è rivolta agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado del territorio. Il progetto nasce dalla consapevolezza che il lavoro sinergico dell’assessorato delle Politiche Sociali e dell’assessorato della Pubblica Istruzione del Comune di Carbonia, dell’Assi.Gap Onlus e delle scuole possa rappresentare un ottima soluzione alla diffusione del gioco d’azzardo patologico. Le psicologhe Diana Sotgiu, Martina Carta e Romina Locci hanno coinvolto circa 2.400 studenti, sensibilizzandoli sui rischi e i pericoli che si insinuano a più livelli, economico, familiare, lavorativo, sociale e psicologico, in qualunque forma di gioco d’azzardo. In base ai dati raccolti dall’indagine che ha coinvolto 11 mila giovani tra i 14 e i 19 anni, il giocatore maggiormente problematico è maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici/professionali, ha un rendimento scolastico basso e proviene dalle regioni meridionali. I dati di “Young Millennials Monitor” (ideato da Nomisma e Unipol) diffusi a Bologna indicano che il numero di giocatori è in leggero calo: nel corso del 2016 il 49% dei giovani studenti ha tentato la fortuna almeno una volta (circa 1.240.000 di ragazzi). Molti giovani (il 21%) iniziano a giocare per curiosità o per caso (20%); altri per semplice divertimento (18%), per il fatto che amici e familiari giochino (11%), o per la speranza di vincere una somma di denaro (11%). Dopo aver sfidato la sorte almeno una volta i giovani tendono a pensare che il gioco d’azzardo sia soprattutto una perdita di denaro (lo pensa il 32% degli studenti tra i 14 e i 19 anni). Al progetto hanno fino ad ora partecipato sei istituti scolastici: Liceo Classico, Liceo Scientifico, Istituto IPIA, Istituto Beccaria, Camilla Gritti e Don Milani. In futuro verranno coinvolti gli studenti della Scuola Media Satta e, successivamente, i ragazzi della Scuola Media Pascoli.
Daniele Fronteddu