Pertanto ciò che ieri lei ha detto, che intende trasformare gli incontri avuti nei tavoli verdi (o tecnici) come dei felici picnic dove si condivide tutto con le Organizzazioni agricole non risponde a verità. Almeno per come li interpretiamo noi.
Noi proponiamo, poi le decisioni politiche le assume lei, spesso (legittimamente) senza tener conto di quanto sosteniamo. Altre volte decide senza consultarci.
Andiamo in ordine cronologico? Ovviamente di tutto ciò che sosteniamo, noi abbiamo le carte.
Si ricorda quando lo scorso anno chiedevamo 40 milioni per il mondo allevatoriale? O quando da aprile la stavamo stalkerizzare per dare i 14 milioni (approvati in Finanziaria) direttamente ai pastori? Decisione poi assunta a giugno, due giorni prima la nostra manifestazione di Abbasanta (anche se non come chiedevamo noi, nella forma del de minimis). Per il deminims avevamo trovato la soluzione anche ai dubbi sulla fattibilità chiedendo di impegnare la Regione ad intervenire presso il ministero delle Politiche Agricole per raddoppiare il fondo de minimis in Sardegna.
O quando chiedevamo che i soldi andassero a tutti i settori dell’agricoltura? Quando chiedevamo che i 20 milioni deliberati, per i danni della siccità a tutti settori dell’agricoltura, fossero portati a 50 milioni e fossero attivate le procedure di pagamento per tutti i settori immediatamente. Perché assessore tutta l’agricoltura sarda ha subito danni ingenti a causa della siccità ed ha bisogno urgente di liquidità. Le discriminazioni generano le conseguenze che stiamo vivendo in questi mesi, con il mondo agricolo spaccato in pastori, allevatori di bovini, agricoltori ecc.
O sui premi comunitari, si ricorda? Chiedevamo la task force per sbrogliare l’accumulo delle domande ferme, e si ricorda quante volte abbiamo chiesto il report sui pagamenti con l’indicazione delle anomalie da correggere (anche le nostre).
No, non erano dei picnic quelli.
Per il refresh poi? Come abbiamo scritto e detto più volte in questi ultimi tempi, ci sono quattro lettere firmate dal nostro presidente regionale che portano le date di marzo, aprile, maggio e ottobre(oltre alle numerose sollecitazioni nei diversi incontri avuti con i nostri tecnici). A giugno, quando le avevamo inviato già tre lettere, alla nostra ennesima richiesta, ci aveva rassicurato che stava aspettando da Agea la segnalazione delle particelle interessate dal refresh per poi procedere alla richiesta delle pratiche tradizionali.
Poi il silenzio interrotto solo dalle nostre richieste formali ed informali, in cui ci ha parlato dell’emergere dei problemi che però non sono stati mai trasformati in problema politico da portare con forza al ministro. A ottobre, per disperazione e per forzare nella richiesta di avere risposte al problema, le abbiamo inviato anche le particelle delle domande da noi seguite, potenzialmente soggette a refresh.
In ultimo a dicembre c’è stato l’incontro pubblico e la lettera-richiesta (del 13 dicembre sottoscritta dal presidente e direttore della federazione Nuoro Ogliastra e da 38 sindaci) per chiederle un incontro chiarificatore sul tema.
Lettera rimasta senza risposta per un mese, per poi avere una data, per venerdì 26 a Nuoro, dopo una nostra nuova sollecitazione. La richiesta, assessore, era per un incontro con i dirigenti della Coldiretti e i sindaci del territorio che vivono in prima persona il dramma degli allevatori dai quali in questi giorni stanno ricevendo anche le schede elettorali. Incontro poi da lei annullato senza darci altre date.
Né per oggi, sabato, né per lunedì, ne per altre date. Né ci ha mai dato la disponibilità di far andare a Nuoro uno staff tecnico. L’unica disponibilità era per una chiacchierata a Cagliari con il presidente e direttore della Coldiretti Nuoro Ogliastra. La nostra richiesta, però assessore, era per un incontro in cui capire come si sta muovendo o intende muoversi per risolvere questo problema e non per una chiacchierata dietro un caffè da prendere a Cagliari escludendo i sindaci del territorio.
Fatti assessore, noi chiediamo fatti. E’ quanto aspettano le aziende agricole che non riescono da tempo a far quadrare i conti e pretendono serietà. Non chiedono miracoli ma che l’assessore di riferimento dedichi anche un po’ del suo tempo per esercitare il proprio ruolo in problemi che a loro costano milioni di euro.
O, assessore, vogliamo parlare della delibera sulla lingua blu. Quella che lei dice di aver condiviso con le organizzazioni agricole?
Delibera che porta la data del 20 dicembre mentre le Organizzazioni agricole, compresa la Coldiretti, le ha incontrate il 23 gennaio, quando i Comuni avevano ricevuto dal 15 gennaio la comunicazione. Con chi l’ha condivisa questa decisione? La nostra proposta è stata di dare immediatamente i 5 euro a capo, per le greggi che hanno contratto la lingua blu, perché i pastori hanno subito i danni non solo con la perdita delle pecore morte ma anche con il mancato redito di quelle colpite dall’epidemia molte delle quali hanno abortito e sono improduttive. Ma abbiamo chiesto anche l’impegno e la garanzia di recupero i denari per risarcire tutti i capi morti.
Ci sono tantissimi altri esempi e argomenti che abbiamo affrontato. Su tutti abbiamo detto la nostra, esaminando il problema e proponendo delle soluzioni. Non sempre siamo stati ascoltati, spesso neppure incontrati. Neppure ieri, venerdì, ha concesso audizione ai nostri allevatori arrivati da Nuoro. Ha trovato il tempo solo per le interviste televisive e per i video in cui racconta la sua verità che non risponde alla realtà, offendendo l’intelligenza e la pazienza di chi lavora seriamente sul campo.