Da Latorre a Crocetta, da Di Pietro a Tremonti: ecco tutti gli esclusi eccellenti dalle liste per le elezioni 2018
Ermete Realacci, Luigi Manconi, Nicola Latorre, Gianni Cuperlo, Andre Martella, Angelo Rughetti, Rosario Crocetta nel centrosinistra. Anche Antonio Di Pietro non entra in lista. Giulio Tremonti e Gianfranco Rotondi nel centrodestra. E anche nel Movimento 5 Stelle c’è chi si lamenta. Ecco la lunga lista degli esclusi dalle liste per le elezioni 2018.
Esclusi eccellenti dal Pd
Fuori tra gli altri Ermete Realacci, Luigi Manconi, Nicola Latorre, Gianni Cuperlo, Andre Martella, Angelo Rughetti, Rosario Crocetta. Entrano volti nuovi come Lucia Annibali, Paolo Siani, Riccardo Illy, Carla Cantone, Tommaso Cerno, Filippo Sensi, Francesca Barra. Le frenetiche trattative di questi giorni hanno portato ad esclusioni eccellenti.
Ripescato all’ultimo il ministro De Vincenti, ma la minoranza lamenta epurazioni e il non rispetto delle quote congressuali. “Cosi’ non si puo’ andare avanti – protesta il governatore della Puglia e leader di minoranza Pd, Michele Emiliano -.
Sono state calpestate tutte le regole dello Statuto”. “Il Pd – e’ il refrain nella minoranza – e’ ormai un partito di centro”. Cuperlo motiva cosi’ la decisione di fare un passo indietro: “Non mi candido per rispetto dei militanti di una realta’ che ha una storia. Ho scoperto di essere candidato a Sassuolo alle tre del mattino e soprattutto di non essere l’unica figura proposta dall’esterno. Ho capito che quella scelta non era stata discussa con i circoli di lassu'”.
Proteste per i ‘paracadutati’ si registrano in tutti i territori. Mattia Zunino, segretario nazionale dei Giovani democratici, osserva: “Non e’ una questione di maggioranza o minoranze interne, tutti gli under 30 sono stati fagocitati dalle trattative per garantire un posto ai parlamentari uscenti, esigenza legittima e che rispetto ma sulla quale non ho potuto garantire il mio voto”.
Non sara’ della partita neanche Di Pietro: “Avevo accettato la candidatura – ha sottolineato l’ex leader dell’Idv -, ma mettendo in chiaro una cosa: non avrei mai votato a favore di nessun inciucio con Berlusconi. Renzi ha preferito perdere un collegio piuttosto che avere tra i piedi qualcuno che potesse dire ‘no’ all’accordo col centrodestra”.
Gli esclusi di Forza Italia
Nel centrodestra gli eslcusi più celebri rispondono ai nomi di Giulio Tremonti e Gianfranco Rotondi. Uomini Fininvest (il consigliere Messina, l’ex dg del Milano Galliani, l’ex amministratore delegato Cannitelli), giornalisti (Diaconale, forse in Emilia, il direttore di Qn Cangini nelle Marche, quello di Panorama Mule’ probabilmente in Sicilia mentre non si candidera’ Sallusti), fedelissimi (entrano Ronzulli, il portavoce dell’ex premier Alberto Barachini e Ruggeri, nipote di Vespa e responsabile tv), volti nuovi come Matilde Siracusano e Ylenia Citino (in Sicilia), ex olimpionici (l’ex campionessa di marcia Rigaudo per ‘Noi con l’Italia’ e l’atleta paraolimpica Giusy Versace) e diverse esclusioni eccellenti, tra cui Rotondi, Martino, Bernabo’ Bocca, Scilipoti, Carraro mentre Razzi potrebbe rientrare nella Circoscrizione Estero.
Forza Italia dovrebbe formalizzare solo domani mattina i candidati alle prossime elezioni. Berlusconi e’ ad Arcore, ha saltato la partecipazione dalla Annunziata (“Ci ha dato buca ma lo perdoniamo”, ha detto la conduttrice) ma nella Capitale sono al lavoro Tajani e i capigruppo.
Lavori in corso per chiudere nelle varie regioni. Ancora da limare, viene spiegato, il quadro in Lazio, Campania, Emilia, Puglia, Liguria, Marche, Sicilia. C’e’ la protesta dei dirigenti locali per i troppi nomi imposti e i paracadutati.
In Puglia per esempio l’ex sindaco di Lecce Perrone sarebbe ora nella griglia di Fdi. Malumori in Liguria: il presidente di ‘Noi con l’Italia’ Cesa sarebbe traslocato in un collegio in Campania, a Nola. Nel partito c’e’ chi riferisce che perfino nella rossa Emilia potrebbero arrivare nel proporzionale nomi come Gelmini o Biancofiore e Martusciello.
Nell’elenco anche il nome di Galeazzo Bignami. Nelle Marche il coordinatore Remigio Ceroni si e’ dimesso, cosi’ come il sindaco di Falconara. ‘Fila’ in Campania dove oltre ai centristi Cesa e Galati potrebbero essere schierati ai nastri di partenza Lotito e Sandra Lonardo, la moglie di Mastella.
L’ex calciatore del Napoli Incocciati potrebbe ‘traslocare’ nel Lazio. Tensioni anche in Sicilia dove D’Ali ha accusato Micciche’: “I listini bloccati di Forza Italia mortificano la Sicilia e, in particolare, la provincia di Trapani”. Non rientreranno in Parlamento, tra gli altri Carraro, Bernabo’, Augello, l’ex ministro Nitto Palma.
Nel pomeriggio Salvini e Meloni, riferiscono fonti parlamentari, sono stati nella sede di FI per chiudere il cerchio con i vertici azzurri. Ma la protesta degli esclusi ha creato fibrillazioni soprattutto nella sede di San Lorenzo in Lucina. Per quanto riguarda ‘Noi con l’Italia’ confermati Lupi in Lombardia, Costa in Piemonte, De Poli in Veneto, Tondo in Friuli, Ciocchetti nel Lazio, mentre Fitto non dovrebbe correre nell’uninominale. Giorgia Meloni correra’ nell’uninominale in Lazio e nel proporzionale in altre regioni, tra cui Lombardia.
Santanche’ schierata al Senato nel collegio di Cremona, Crosetto diventato coordinatore nazionale nel proporzionale in Piemonte dove correra’ nelle fila di Forza Italia, Paolo Zangrillo, il fratello del medico personale del Cavaliere. Definite anche le liste della Lega: Bossi sara’ capolista al Senato a Varese.
Tensioni anche nel M5s
Nel frattempo in casa M5S scoppia il caso delle candidature “traslocate” da un collegio all’altro o sparite del tutto. Secondo quanto risulta dal confronto tra le liste dei candisti usciti vittoriosi della Parlamentarie (comunicati ufficialmente al termine della settimana scorsa in occasione del Villagio Rousseau a Pescara) e quelli diffusi dal blog del Movimento, alcuni nomi presenti nelle prime non compaiono nelle seconde, e viceversa.
O ancora, altri candidati si ritrovano in collocazioni diverse da quelle inizialmente annunciate. Gli esempi piu’ lampanti, in questo senso, sono quelli di Gedorem Andreatta in Veneto e Vittoria Baldino nel Lazio, che sono stati estromessi dai collegi plurinominali Veneto 3 e Lazio 2, a beneficio dei candidati Giacomo Bortolan e Angela Salafia, quest’ultima gia’ presente nelle liste ma con una posizione piu’ svantaggiata, riempita per l’occasione con Chiara Morelli.
La candidatura di Andreatta era stata oggetto di polemiche nei giorni scorsi, vista l’attivita’ precedente del diretto interessato come gestore di un hotel che accoglieva profughi. Discussa anche la candidatura di Maria Pompilio, sostituita per il Senato in Calabria da Silvana Abate, in virtu’ del passato centrista (sponda Udc) del marito, sempre in Calabria.
Ma i casi, stando sempre al raffronto Parlamentarie-blog, sarebbero molti altri, come ad esempio quello Raffaella Loforte, seconda in lista in Lombardia per la Camera dopo le parlamentarie, ora estromessa a beneficio di Valentina Centonze, spostata da un altro collegio lombardo dove ora figura Manlio Di Stefano.
Dai responsabili pentastellati, per ora prevale la versione di un lavoro di revisione, conseguente a previste verifiche sui vincitori delle parlamentarie. Inoltre, lasciano filtrare sempre i responsabili pentastellati, che le liste saranno soggette a modifiche fino al termine previsto dalla legge per la presentazione ufficiale.
Nessuna manina galeotta, quindi, ma resta da vedere come i candidati esclusi reagiranno alle decisioni di queste ultime ore, visto che, anche durante lo svolgersi della consultazione online, diverse erano state le contestazioni sulla regolarita’ delle procedure e su alcune personalita’ che avevano prevalso su militanti storici del Movimento.
Fonte: www.affaritaliani.it