Proseguono gli appuntamenti inseriti nel calendario di “Més Que Un Mes” del Comune di Alghero e Fondazione Alghero (Musei Eventi Turismo). Domani riprenderà la stagione di prosa 2017/2018 a cura del CEDAC, inaugurata lo scorso 11 dicembre con lo spettacolo di Riccardo Rossi. Questa volta al Teatro Civico, con inizio alle ore 21, arriverà la commedia “Fiore di cactus” di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy con protagonisti Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi, e regia di Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese.
Da un ispido cactus può sbocciare un fiore di rara bellezza, mentre le bugie hanno sempre le gambe corte, specie se chi le racconta vive eternamente nella menzogna.
Un testo straordinario che è diventato ormai un classico della commedia “brillante” e che riesce a raccontare grandi verità sulla vita, sull’amore, sul dolore e su tutte le debolezze umane. “Fiore di cactus” alterna momenti sentimentali ad altri più scanzonati con grande naturalezza, andando dritto al cuore del pubblico, attraverso una serie di bizzarre storie d’amore che sbocciano fra situazioni fra le più “spinose”.
La commedia di Barillet e Gredy è un vaudeville perfetto nei tempi, nell’intreccio, nel gioco di equivoci a incastro. In un susseguirsi di colpi di scena e di situazioni comiche si sviluppa una storia intima ed emozionante, che narra le vicende di un dentista donnaiolo, rigorosamente scapolo, che obbliga la segretaria Stefania a farsi passare per sua moglie allo scopo di risolvere un’ingarbugliata questione sentimentale. Dopo una serie di divertenti malintesi il “castello di bugie” crollerà fino a far emergere le affinità elettive tra i due protagonisti con l’amore, che sboccerà come un “fiore di cactus”.
Una pièce teatrale dal ritmo indiavolato che dal 1964, anno in cui fu messa in scena per la prima volta, non ha mai smesso di essere rappresentata con successo in tutto il mondo, successo culminato con tre anni di repliche ininterrotte a Broadway con la memorabile interpretazione di Lauren Bacall.
Un classico del teatro leggero che in molti ricorderanno per la straordinaria interpretazione cinematografica di Walter Matthau, Ingrid Bergman e Goldie Hawn nell’omonimo film diretto da Gene Saks nel 1969.