Iran: Ali Jafari annuncia la sconfitta della rivolta
ROMA – Il comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana Mohammed Ali Jafari ha annunciato “la fine della sedizione”. Secondo il capo dei Pasdaran, le proteste scoppiate la settimana scorsa volgerebbero al termine e non avrebbero coinvolto piu’ di 15mila persone in tutto il Paese.
In piazza migliaia di manifestanti pro-governativi: “Basta agitatori stranieri”
Dopo l’ondata di proteste degli anti governativi degli ultimi giorni, in Iran sono scesi ieri mattina in piazza migliaia di sostenitori del presidente Hassan Rouhani e dell’Ayatollah Ali Khamenei, nel tentativo di neutralizzare quelli che vengono definiti “agitatori stranieri”. Come spiegano fonti di stampa internazionale concordanti, la folla ha fatto sue le accuse lanciate dalla Guida suprema, che ieri ha rotto il silenzio accusando l’Occidente – e in particolare gli Stati Uniti- di stare alimentando le proteste iniziate giovedi’ scorso.
“Questo e’ il giorno in cui la gente ha deciso di denunciare i recenti eventi e gli agitatori“, ha scritto l’agenzia di stampa iraniana vicina al governo ‘Fars’.
Washington attraverso le parole dell’ambasciatrice alle Nazioni Unite Nikki Haley, ha smentito ogni accusa. Haley ha spiegato che le recenti manifestazioni in Iran sono esplose in maniera “spontanea” e ha anticipato che gli Stati Uniti intendono convocare una riunione di emergenza in sede Onu sulla vicenda. La Casa Bianca non esclude inoltre di approvare nuove sanzioni contro Teheran.
Intanto nella serata di avantieri anche l’Alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini si e’ espressa sulla questione: “L’Ue sta seguendo da vicino le manifestazioni in corso in Iran, l’aumento della violenza e l’inaccettabile perdita di vite umane – ha scritto in una nota- Dimostrazione pacifica e liberta’ di espressione sono diritti fondamentali che si applicano a tutti i Paesi e l’Iran non fa eccezione”.
Quindi ha assicurato che le istituzioni europee sono “in contatto con le autorita’ iraniane”. I diritti umani, ha aggiunto, “sono sempre stati una questione centrale nelle nostre relazioni con l’Iran”, quindi l’invito affinche’ “tutti gli interessati si astengano dalla violenza e il diritto di espressione sia garantito, anche alla luce delle dichiarazioni rese dal governo iraniano”.
Le proteste sono iniziate giovedi’ scorso nella citta’ di Masshad e hanno coinvolto molti altri centri – una decina martedi’, una cinquantina in totale dalla settimana scorsa – e almeno 21 persone hanno perso la vita negli scontri con le forze dell’ordine. Tra le vittime anche un bambino di 11 anni. Se in un primo momento sono nate dal disagio per la crisi economica che colpisce il Paese, si sono presto trasformate in una protesta contro i poteri forti, la corruzione e per rivendicare riforme democratiche.
di Alessandra Fabbretti
Fonte: «Agenzia DIRE» – «www.dire.it»