Jazz Club Network: tutti gli appuntamenti della III edizione
CeDAC: Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna in collaborazione con Sardegna Concerti presenta Jazz Club Network,da gennaio a maggio 2018 tra Cagliari, Alghero, Sassari, Arzachena, Macomer e San Gavino
Jazz Club Network – il progetto musicale firmato CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con la collaborazione artistica di Sardegna Concerti, arriva alla sua terza edizione. Un viaggio sul filo delle note e delle emozioni che mette in rete i luoghi d’elezione della musica improvvisata, in una dimensione intima e conviviale, punto d’incontro di maestri e artisti emergenti e palcoscenico per formidabili quanto imprevedibili jam session.Un ricco e interessante cartellone con stelle di prima grandezza della scena nazionale e internazionale, che si dipana da gennaio a maggio 2018 tra il Jazzino di Cagliari, il Poco Loco di Alghero e Il Vecchio Mulino di Sassari – con incursioni nei teatri, dall’Auditorium Comunale di Arzachena, alle ex Caserme Mura di Macomer e al Teatro Comunale di San Gavino, per disegnare nuovi scenari sonori tra moderne variazioni in jazz e canzoni d’autore.
Si parte ai primi di gennaio con una produzione originale destinata ad essere immortalata su disco: un trio formato da tre grandi protagonisti della musica internazionale come il sassofonista e vocalist Gavino Murgia, con i suoi raffinati echi ancestrali, il percussionista francese Mino Cinelu, a lungo collaboratore di Miles Davis, e Nguyên Lê, lo straordinario chitarrista di origine vietnamita dalle molteplici e poliedriche collaborazioni, da Joshua Redman a Paolo Fresu.
(giovedì 4 gennaio – Auditorium Comunale di Arzachena, venerdì 5 gennaio – Poco Loco di Alghero, sabato 6 gennaio ex Caserme Mura di Macomer, domenica 7 gennaio – Jazzino di Cagliari)
Sempre a gennaio sarà la volta di uno straordinario ensemble, battezzato col nome di Fratello Joseph Family Affair, con musicisti di grande lignaggio come Roberto Ottaviano al sax soprano, la taiwanese Yu Ying Hsu al pianoforte, Giuseppe “Fratello Joseph” Bassi al contrabbasso e la vulcanica percussionista americana Tina Raymond.
(giovedì 25 gennaio – Jazzino di Cagliari, venerdì 26 gennaio – Poco Loco di Alghero, 27 gennaio – da definire)
A febbraio sarà la volta di “Un mondo di voci”, progetto musicale nel segno di Fabrizio De André, Ivano Fossati, Francesco Guccini e Paolo Conte, sviluppato da tre grandi solisti che hanno collaborato e scritto musiche per questi mostri sacri della musica d’autore e collaborano costantemente con tanti altri grandi della musica italiana (Mina fra gli altri): il batterista Ellade Bandini, il chitarrista Giorgio Cordini e l’oboista e polistrumentista Mario Arcari.
(giovedì 8 febbraio – Teatro Comunale di San Gavino Monreale, venerdì 9 febbraio – Il Vecchio Mulino di Sassari , sabato 10 febbraio – Auditorium Comunale di Arzachena, domenica 11 febbraio – Jazzino di Cagliari)
Sotto i riflettori – dagli States – a marzo, il quartetto del batterista Mark Guiliana, stratosferico batterista che i cagliaritani hanno potuto apprezzare la scorsa primavera nel trio di Brad Mehldau, con tre partners di lusso come Fabian Almazan al pianoforte, Jason Rigby al sax e Chris Morissey al basso.
(lunedì 19 marzo – Jazzino di Cagliari, martedì 20 marzo – Poco Loco di Alghero)
Ad aprile un’altra entusiasmante novità proveniente dagli States: Dave King Trucking Company, vulcanica formazione del percussionista e compositore del Minnesota David King, con Chris Speed al sax tenore e clarinetto, Brandon Wozniak ai sassofoni e Chris Morissey al basso.
(mercoledì 4 aprile – Jazzino di Cagliari, giovedì 5 aprile – Poco Loco di Alghero)
Ancora ad aprile una novità assoluta proveniente dall’Argentina, paese nel quale è considerato il massimo interprete della nuova musica popolare: Aca Seca Trio, che schiera Juan Quintero (chitarra e voce), Andrès Beeuwsaert (piano, tastiere e voce) e Mariano Cantero (batteria, percussioni e voce).
(giovedì 19 aprile – Jazzino di Cagliari)
Sempre ad aprile un bellissimo omaggio al grande Tom Jobim con il Correnteza Trio, nato dall’incontro fra la cantante Cristina Renzetti, il clarinettista Gabriele Mirabassi e il chitarrista brasiliano Roberto Taufic.
(venerdì 20 aprile – Jazzino di Cagliari, sabato 21 aprile – Il Vecchio Mulino di Sassari )
Per chiudere, tre grandi appuntamenti nel mese di maggio: Claudio Jr De Rosa 4et, capitanato dal poliedrico sassofonista e compositore e formato da Alessio Busanca al pianoforte, Francesco Galatro al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria sulle tracce dell’album “Groovin’ Up!” (giovedì 3 maggio – Jazzino di Cagliari);
il Craig Taborn Heroics Quartet, guidato dal pianista Craig Taborn, con Chris Speed al sax tenore e al clarinetto, Chris Lightcap al basso e Dave King dietro piatti e tamburi sulle note ipnotiche di “Daylight Ghosts” (ECM) tra sonorità acustiche ed elettriche, metriche incalzanti e intriganti melodie (venerdì 11 maggio – Poco Loco di Alghero, sabato 12 maggio – Jazzino di Cagliari);
infine il pianista Giovanni Guidi, tra i più interessanti talenti della sua generazione, che ritorna nell’Isola con “Salida”, il nuovo quartetto che lo vede protagonista con il pianista, tastierista e compositore cubano (ma residente a New York) David Virelles, il contrabbassista Dezron Douglas e il batterista Gerald Cleaver (giovedì 17 maggio – Jazzino di Cagliari, venerdì 18 maggio – Poco Loco di Alghero).
Gavino Murgia – Mino Cinelu – Nguyên Lê TRIO
Gavino Murgia – sassofoni
Nguyên Lê – chitarra, basso, synth
Mino Cinelu – percussioni
giovedì 4 gennaio – ore 21.00 – Auditorium Comunale di Arzachena
venerdì 5 gennaio – ore 22.30 – Poco Loco di Alghero
sabato 6 gennaio – ore 21.00 – Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer
domenica 7 gennaio – ore 20.30 – Jazzino di Cagliari
Le note improvvisate del Gavino Murgia/ Mino Cinelu/ Nguyên Lê TRIO daranno il la alla prima tranche del Jazz Club Network organizzato dal CeDAC nell’Isola: si parte giovedì 4 gennaio alle 21 dall’Auditorium Comunale di Arzachena, poi appuntamento venerdì 5 gennaio alle 22.30 al Poco Loco di Alghero, sabato 6 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e infine domenica 7 gennaio dalle 20.30 al Jazzino di Cagliari
Il fascino di inedite alchimie sonore con il concerto del Gavino Murgia – Mino Cinelu – Nguyên Lê TRIO che giovedì 4 gennaio alle 21 all’Auditorium Comunale di Arzachena inaugurerà la prima tranche del Jazz Club Network firmato CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. La tournée isolana dell’ensemble proseguirà – sotto le insegne del Jazz Club Network – venerdì 5 gennaio alle 22.30 al Poco Loco di Alghero, sabato 6 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e infine domenica 7 gennaio alle 20.30 al Jazzino di via Carloforte a Cagliari.
Sotto i riflettori tre straordinari artisti – il sassofonista e polistrumentista nuorese Gavino Murgia e il chitarrista di origine vietnamita Nguyên Lê (che ha diviso il palco con artisti come Carla Bley, Steve Swallow, Randy Brecker, Toots Thielemans, Steve Lacy, Gil Evans e Quincy Jones) e il percussionista francese Mino Cinelu – batterista di Miles Davis nel fortunato tour che segnò il ritorno sulla scena del grande trombettista statunitense all’inizio degli Anni Ottanta, da cui fu tratto l’album “We Want Miles”, cui seguirono le collaborazioni con i Weather Report, con Kenny Barron e numerosi altri artisti – da Gil Evans a Michel Portal, da Sting a Geri Allen.
Viaggio immaginifico sul filo delle note, tra echi ancestrali e rimandi alle antiche civiltà del Mediterraneo come alla cultura e alle melodie tradizionali del Vietnam e alle suggestioni e alle metriche caraibiche che affiorano in una performance di matrice squisitamente jazzistica frutto dell’incontro fra tre raffinati interpreti della musica improvvisata. Il progetto originale, che vedrà la luce sui palcoscenici dell’Isola, confluirà poi in un disco, pubblicato dall’etichetta S’Ard Music in un sapiente intreccio tra le voci acute e gravi dei sassofoni, le vibrazioni degli strumenti a sei e quattro corde e i ritmi incalzanti e variegati scanditi su piatti e tamburi, tra sperimentazione e libertà d’invenzione.
Un itinerario fra teatri e Clubs della Sardegna – e non solo – per il nuovissimo Gavino Murgia – Mino Cinelu – Nguyên Lê TRIO che schiera tre eccellenti jazzisti conosciuti e apprezzati sulla scena internazionale e con all’attivo interessanti carriere come solisti e leader, oltre alle numerose ed eclettiche collaborazioni – sul palco e in sala d’incisione – con musicisti e ensembles sulle opposte sponde dell’oceano, dall’Europa agli States fino all’Estremo Oriente.
Focus su tre musicisti e compositori attenti alle moderne derive della musica improvvisata e sensibili al gusto per le “contaminazioni” di generi e stili, con salde radici nella cultura sarda e mediterranea, dal canto a tenore al suono delle launeddas per Gavino Murgia come in quella vietnamita per Nguyên Lê, capace di spaziare tra rock e jazz d’avanguardia, musica etnica e contemporanea, mentre le musiche caraibiche come i canti egiziani e la tradizione gitana fanno parte del percorso di Mino Cinelu, di madre francese e padre originario della Martinica, cresciuto nella vivace temperie parigina, dagli esordi come suonatore di bongo per le strade, poi affascinato dalla scena fusion francese, e infine trasferitosi a New York dove la sua carriera ha preso il volo dopo il folgorante incontro con Miles Davis.
Un jazz contemporaneo – ricco di sfumature e variazioni – che scaturisce dall’intrigante fusione di differenti universi sonori, dalla formidabile interazione fra tre artisti dalla spiccata personalità e grande versatilità, tra talento e passione, per una serie di concerti imperdibili, in un alternarsi tra un felice interplay e vertiginosi assoli, spericolate variazioni su temi originali e composizioni estemporanee.
Un omaggio all’epopea degli storici Jazz Clubs e un ritorno alla dimensione intima dei locali in cui tuttora è presente e vivo lo spirito della musica improvvisata, con il Jazz Club Network firmato CeDac che ripropone – anche in teratro – l’atmosfera peculiare di quei luoghi simbolo in cui sono state scritte alcune delle pagine fondamentali del Jazz.
INFO & PREZZI
ARZACHENA / Stagione di Prosa e Musica 2017-18
Biglietti: posto unico: intero 14 € – ridotto 11 €
INFO: – cell. 328.2397198 – [email protected]
Poco Loco – via Gramsci 8 – ALGHERO
Tel: +39 079.98.36.04
https://www.facebook.com/events/137564550279811/?active_tab=about
MACOMER / Stagione di Prosa- Musica – Danza 2017-18
Biglietti: Posto unico: intero € 16 – ridotto €14 – studenti € 5
INFO: cell. 347.8777538
Jazzino – via Carloforte 74/76 – CAGLIARI (CA)
Info e prenotazioni: tel. 070 8571621 / SMS o Whatsapp al 3914603924
www.jazzino.it
FB: https://mail.google.com/mail/u/0/#sent/150d74062bf65f0e?compose=150dd518412f654e
Gavino Murgia – Mino Cinelu – Nguyên Lê TRIO
Gavino Murgia – sassofoni
Nguyên Lê – chitarra, basso, synth
Mino Cinelu – percussioni
Un viaggio tra suoni ancestrali e moderne derive jazzistiche con il nuovo progetto musicale che riunisce tre raffinati interpreti della musica improvvisata: il sassofonista e polistrumentista nuorese Gavino Murgia, il chitarrista e bassista di origine vietnamita Nguyên Lê e il percussionista e polistrumentista francese Mino Cinelu.
Un Trio eclettico capace di spaziare dalle arcaiche voci dell’Isola alla musica tradizionale del Vietnam a una molteplicità di generi e stili – dai canti dell’Egitto ai ritmi gitani, dal rock al fado, dal flamenco alla musica giapponese alle culture dell’Africa – per trarre ispirazione e creare nuove e suggestive alchimie sonore.
Un ensemble dalle molte anime ma dall’impronta squisitamente jazzistica per inediti ed evocativi scenari da cui affiora la memoria di popoli e civiltà del passato, trasfigurata con sensibilità contemporanea in un intrigante gioco di accostamenti e contrasti, interazioni e contaminazioni capaci di mettere in risalto il talento dei tre musicisti e le peculiarità dei singoli strumenti in performances affascinanti e coinvolgenti.
La voce del sax s’intreccia alle melodie della chitarra e alle note gravi del basso, sulle metriche incalzanti e i diversi accenti e timbri delle percussioni, per disegnare insoliti paesaggi fatti di note, vibrazioni e pulsazioni tra passione e libertà d’invenzione.
Gavino Murgia – sax
Gavino Murgia – ha iniziato a suonare a dodici anni il sax alto. Grazie alla ben fornita discoteca del padre ha avuto la possibilità di scoprire e crescere ascoltando il jazz e la musica classica. A quindici anni ha iniziato a suonare con vari gruppi pop e funky e a collaborare con alcune compagnie teatrali in Sardegna. Frequenta i seminari di Paolo Fresu a Nuoro e da lì a poco parte per Siena per concorrere a far parte dell’Orchestra Giovanile Italiana di Jazz come primo sax tenore. Questa immersione nel mondo del Jazz gli consente di accrescere la propria esperienza e di conoscere tantissimi musicisti con i quali compie innumerevoli esperienze musicali in formazioni di ognitipo duo, trio, quartetto etc.
La Sardegna con le sue profonde radici musicali è costantemente presente nel suo percorso sonoro. Il canto a Tenore nel ruolo di Bassu, praticato già in adolescenza e lo studio tradizionale delle Launeddas, si fondono nel tempo con la musica afroamericana trovando un percorso inedito e originale.
Al sax Soprano e Tenore affianca anche il sax Baritono, Flauti e Duduk.
Ha suonato e registrato tra gli altri con:Rabih Abou Kalil, Bobby McFerrin, Michel Godard, G.Trovesi, Antonello Salis, Mal Waldron, Djivan Gasparian, Araik Bakhtckian, Salvatore Bonafede, Pietro Tonolo, Paolo Fresu, Famoudou Don Moye, Roswell Rudd, Sainko Namtcylak, Bebo Ferra, Danilo Rea, Babà Sissokò, Badara Seck, Al di Meola, Paolo Angeli, Hamid Drake, Franck Tortiller, Luigi Cinque, Mauro Pagani, Gianna Nannini, Massimo Ranieri, Andrea Parodi, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Piero Marras, Bertas, Tazenda, Luigi Lai, Elena Ledda, Solis String, NOA, Gil Dor, Zohar Fresco, etc. etc.
Inoltre con vari gruppi italiani e stranieri ha suonato nei principali jazz festival italiani europei ed extraeuropei, tra gli altri in Francia, Finlandia, Norvegia, Svezia, Portogallo, Inghilterra, Germania, Spagna, Belgio, Austria, Polonia, Turkia, Marocco, Sud Africa, Cuba, Yemen, Pakistan, USA, Russia ecc.
Nguyên Lê – chitarra
Pochi musicisti incarnano la parola “fusion” più del chitarrista di origine parigina Nguyên Lê.
Negli ultimi 25 anni ha estratto una combinazione di fusione dalla definizione più convenzionale – l’infusione di energia rock nella sfera del jazz – con la fusione in un senso più ampio, la perfetta integrazione della musica dalle culture di tutto il mondo. (All About Jazz)
Nguyên Lê è un musicista magistrale, inventivo che ha creato una voce unica e universale sul suo strumento, collocandosi con Frisell, John Scofield, Mike Stern e Allan Holdsworth nel mondo della chitarra jazz post Hendrix (Jazztimes)
Nato a Parigi da genitori vietnamiti, Nguyên Lê ha iniziato a suonare la batteria all’età di 15 anni, poi si è appassionato alla chitarra e al basso elettrico. Dopo la laurea in Arti Visive, si è laureato in Filosofia, scrivendo una tesi sull’Esoticismo. Poi si è dedicato alla musica, creando “ULTRAMARINE” (1983), una band multietnica il cui CD “DÉ” è stato considerato “il miglior album di musica del mondo nel 1989” (Philippe Conrath, Libération).
Musicista autodidatta, Nguyên Lê ha iniziato a suonare fuori da ogni confine stilistico: Rock & Funk (Jim Cuomo, Madagascar 84), standard jazz e jazz d’avanguardia (Marc Ducret, Yves Robert), Pop Singers (Ray Charles), Musica contemporanea (André Almuro, Tona Scherchen, Marius Constant, Mauricio Kagel), Musica etnica: africana e caraibica con ULTRAMARINE (85), algerina con Safy Boutella e Cheb Mami, indiana con Kakoli, turca con Kudsi Erguner, vietnamita con l’apprendimento di “Dan Bau” (monocorde) nel 1979.
Nel settembre. 87 è stato scelto dal regista Antoine Hervé per suonare con l’O. N. J. (Orchestra Jazz Nazionale Francese). All’interno di questa grande band, ha suonato con musicisti come Johnny Griffin, Louis Sclavis, Didier Lockwood, Carla Bley, Steve Swallow, Randy Brecker, Toots Thielemans, Courtney Pine, Steve Lacy, Dee Dee Bridgewater, Gil Evans, Quincy Jones. Nguyên Lê si interessa anche di programmazione di sintetizzatori, effetti e computer, oltre alla scrittura di brani orchestrali: “PROCESSOR” composto, arrangiato e registrato su CD “ONJ 87” e “LUNIK II” co-arrangiato con Dominique Borker ed eseguito dal ONJ 1989.
In settembre. 89 registra il secondo album di ULTRAMARINE “DÉ” e, nel maggio 90, il suo primo album da leader: “MIRACLES” registrato negli Stati Uniti con Art LANDE, Marc JOHNSON e Peter ERSKINE. Allo stesso tempo lavora con musicisti come Michel Portal, Miroslav Vitous, Trilok Gurtu, JF Jenny Clarke, Aldo Romano, Daniel Humair, Dewey Redman, Andy Emler, Jon Christensen, Nana Vasconcelos, Glenn Ferris, Christof Lauer, Paolo Fresu, Kenny Wheeler, John Taylor e altri ancora.
Nel maggio 92, dopo un mese di tour con Paul McCANDLESS sui venti, Art Lande (p), Dean Johnson (b) e Joël Allouche (d), registra il suo secondo album ZANZIBAR, che riceve il premio «ffff» da Télérama. Nel gennaio del 1993 registra “INIT”, un trio con André Ceccarelli, François Moutin e l’ospite Bob Berg, mentre crea una nuova band sulla musica di Jimi Hendrix, con Corin Curschellas (voce), Steve Argüelles (percussioni), Richard Bona (basso). Dal 93 gennaio è spesso ospite solista della WDR Big band di Colonia, in particolare con il compositore / regista Vince MENDOZA. Nguyên Lê su tre dei suoi progetti: “Jazzpaña”, “Sketches” con Dave LIEBMAN, Charlie MARIANO, Peter Erskine e “Downtown”, con Russell Ferrante. Nell’aprile del 94 è il solista ospite di “The New Yorker”, una suite di Bob BROOKMEYER, con Dieter Ilg (basso) e Danny Gottlieb (percussioni). Con questi due musicisti ha ambientato il suo primo trio e registrato “MILIONI DI ONDE” in dec. 94. A proposito di questo CD, Télérama scrive: “Questo trio lo porta in alcuni spazi musicali che non aveva nemmeno immaginato, e che sono pura poesia”.
Nel frattempo, suona in trio con Michel Benita (b) e Peter Erskine, registrando sul nuovo album di Michel Portal con Ralph TOWNER (g), e lavorando con Ornette COLEMAN su uno dei suoi pezzi di musica contemporanea, “Freedom Statue”. Nel giugno del 95 viene invitato da WDR BigBand in “Azure Moon”, con i YELLOWJACKETS e Vince Mendoza. Nel luglio del 95, al Festival di Stoccarda, è uno dei chitarristi ospiti per celebrare “L’Universo di Jimi Hendrix”, oltre a Trilok Gurtu, Terry BOZZIO, Cassandra WILSON, Jack BRUCE, Vernon REID, David TORN, Victor BAILEY, Pharoah SANDERS. .. Recentemente ha suonato con John McLaughlin, Michel Petrucianni, Markus Stockhausen, Enrico Rava, Ray Anderson, Kenny Wheeler, John Taylor, Dave Douglas, Wolfgang Pushnig, Uri Caine, Tigran Hamasyan, Herbie Hancock, John Scofield, Joe Lovano. ..
Nell’aprile del 96, Nguyên Lê crea “Tales from Viêt-Nam”, un progetto sulla musica vietnamita, con una band di 8 elementi che unisce jazz e musicisti tradizionali. Con il regista P. J. San Bartolomé, inizia “Of the Moon & the Wind”, uno spettacolo completo in cui ballerini vietnamiti tradizionali e contemporanei sono integrati nell’orchestra “Tales from Viêt-Nam”. Il CD ha ricevuto una grande accoglienza dalla critica internazionale: Diapason d’Or, Choc du Monde de la Musique, Choc of Year 1996 Jazzman, 2° miglior CD 96 per JAZZTHING (Germania), Miglior CD 96 su radio TRS 2 (CH), “un piccolo capolavoro” JAZZTIMES (USA).
Nell’aprile /97 Nguyên Lê pubblica il suo quinto CD, “3 Trios”, con Marc Johnson / Peter Erskine, Dieter Ilg / Danny Gottlieb e Renaud Garçia Fons / Mino Cinelu. JAZZIZ Magazine USA dice: «A volte, la chitarra jazz può suonare sdolcinata, ma non nel caso di N. Lê. Per sempre rompere i confini a nostro vantaggio ». Ha registrato 2 cd con il quartetto di Paolo Fresu: «Angel» (2/98) e «Metamorfosi» (4/99). Il 5/98, 6 ° record di Lê: «Maghreb & Friends», un’esplorazione delle tradizioni musicali del Maghreb e una profonda collaborazione con i musicisti algerini. «Lontano da una falsa musica mondiale, N. Lê semplicemente tocca, con forza e intensità, all’universalità» F. Medioni. N. Lê ha prodotto il 1 ° CD di Huong Thanh, «Moon & Wind», interamente realizzato nel suo studio di casa. È stato anche nominato per il premio “Victoires de la Musique 1999”. Il suo ultimo CD, «BAKIDA», basato sul suo trio regolare con Renaud Garçia Fons (b) e Tino di Geraldo (perc, dr) più ospiti da tutto il mondo come Kudsi Erguner, Chris Potter, Carlos Benavent … Questo CD è stato votato “miglior album jazz dell’anno” da “CD Compact” (Spagna). ELB, un nuovo trio CD è stato appena registrato negli studi Rainbow, Oslo, con Peter Erskine e Michel Benita. È in tour con la band di Terri Lyne Carrington, con Geri Allen, Matt Garrison e Gary Thomas e suona con Maria Schneider.
Nel settembre 2002: 2 ° CD di Huong Thanh «Libellula». Nel giugno 2002 è invitato dalla Metropole Orchestra (NL) a suonare la sua musica arrangiata da Vince Mendoza.
«Purple», un album che celebra Jimi Hendrix è uscito nel settembre 2002. Nel settembre 2002 è il n° 1 nelle classifiche della rivista britannica “Jazzwise”. Oggi è l’album di maggior successo di N. Lê, con 20 500 vendite di CD e tournée senza sosta in tutto il mondo.
“Mangustao”, il terzo album di Huong Thanh, uscito in gennaio. 2004, viene premiato come “Choc de la Musique” dalla rivista francese “Le Monde de la Musique”. Nel marzo 2005 esce “Walking on the Tiger’s Tail”, nuovo album con i suoi grandi amici Art Lande, Paul McCandless e Jamey Haddad “Un universo in cui l’alleanza tra acustica ed elettrica, improvvisazione e scrittura, delicatezza interiore ed espressività virtuosistica raggiungono l’ideale equilibrio. “(Le Monde).
Nel 2006 ha realizzato diversi progetti: la colonna sonora di “Le Sheitan”, un film di Kim Chapiron con Vincent Cassel e “Homescape”, una registrazione molto elettronica, improvvisata e mistica in duo con Paolo Fresu e Dhafer Youssef, il tutto fatto a home, n. 1 in «Jazzwise», aprile 2006; la colonna sonora del film vietnamita “Saigon Eclipse” di Otello Khan; la registrazione di “Mozart” per l’ultimo album di Uri Caine; un tour di 13 concerti negli Stati Uniti con il quartetto “Tiger’s Tail”, grazie a una borsa CMA / FACE; due composizioni “classiche” commissionate dall’Ahn Trio e dal Laguna Beach Fest di Los Angeles. Nguyên Lê è stato premiato all’unanimità come chitarra “Django d’Or” nel 2006.
Nel 2007, dopo le tournées negli Stati Uniti e in Cina, Nguyên Lê pubblica “Fragile Beauty”, il quarto album con Huong Thanh. “Semplicemente un album che cattura il cuore dalla prima nota e lo lascia affamato di più mentre l’ultimo sfuma” (All That Jazz). Nel 2008 registra “The Othello Syndrome” per Uri Caine, “Blauklang” per Vince Mendoza e anche “Dream Flight” un nuovo album ELB, con ospite Stéphane Guillaume al sax. Un nuovo album esce a ottobre 2009: SAIYUKI, un trio asiatico con Mieko Miyazaki (koto) e Prabhu Edouard (tablas) e ospite speciale Hariprasad Chaurasia (flauto). È l’ingegnere e co-produttore di Dhafer’s Youssef “Abu Nawas Rhapsody”, “Way of Life” di Céline Bonacina e Mario Canonge “Mitan”. «Signature Edition», un album in doppio CD che mostra 20 anni di creazione musicale, è stato pubblicato da ACT nel marzo 2010. AllAboutJazz dirà: «l’ampia prova di un artista la cui voce è stata la sua fin dall’inizio». È solista ospite nella quinta sinfonia di Erkki Sven Tüür con il Philarmonic di Brema. Per la 2ª volta Nguyên Lê è il destinatario della borsa CMA / FACE che aiuta il progetto «Saiyuki che invita Rudresh Mahanthappa» a fare un tour negli Stati Uniti nell’autunno 2010. Nel 2011 gli viene assegnato il grado di «Chevalier de l’ordre des Arts & des Lettres »del ministro della cultura francese e riceve il premio Django Reinhardt dall’Accademia francese del jazz. «Ting Ning», estratto da «Tales from Viet-Nam» (1996) è selezionato tra solo 4 artisti europei nel compendio 6-CD «Jazz: the Simthsonian Anthology».
L’album «Songs of Freedom», pubblicato nell’aprile 2011, è una lettura esotica ed eccentrica di successi pop degli anni ’70 con Illya Amar, Linley Marthe, St. Galland e gli ospiti Youn Sun Nah, David Linx, Dhafer Youssef, a.o. Ha ricevuto un’accoglienza fantastica dalla stampa internazionale (“Record of the Year” e cover story in Jazzmagazine / Jazzman) ed è stato nelle migliori classifiche jazz di Itunes & Amazon. N. Lê fa parte di «Nights on Earth», l’ultimo album di Vince Mendoza. Partecipa al 1 ° Festival Internazionale del Jazz Day all’UNESCO con Herbie Hancock. Nel 2013 produce l’album «Doc Dao» per & con il cantante Hanoian Tung Duong, con il quale riceve 3 premi in Vietnam: «Miglior canzone dell’anno», «Uomo dell’anno» e «Miglior spettacolo dell’anno». Nel 2014 pubblica “Celebrating the Dark Side of the Moon”, una versione molto personale del famoso album dei Pink Floyd, con le orchestrazioni di NDR Bigband, Youn Sun Nah, Gary Husband e Michael Gibbs. È nominato miglior chitarrista internazionale per l’ECHO JAZZ 2015 (German Music Award) oltre a Bill Frisell e Pat Metheny.
«Hà Nôi Duo», il 16 ° album di Nguyên Lê sarà distribuito a gennaio 2017. Questo duo è nato nell’incontro con il musicista tradizionale Ngo Hong Quang con l’obiettivo di esprimere e condividere con il mondo l’anima del Vietnam e di riunire radici e il futuro della musica vietnamita.
Mino Cinelu – percussioni
Il percussionista Mino Cinelu ha iniziato a suonare la chitarra da bambino, ma dopo aver visitato l’isola di suo padre si è dedicato alla batteria e alle percussioni. Si è trasferito in Inghilterra, poi in America, dove, nei primi anni ’80, ha iniziato a suonare con Miles Davis, che lo ha portato ad una lunga carriera come session player per artisti jazz e pop. Nel luglio 2000, ha pubblicato il suo album di debutto omonimo, nel quale ha suonato la maggior parte degli strumenti, cantato, prodotto, arrangiato e scritto le canzoni.
Un artista conosciuto in tutto il mondo, la cui carriera si intreccia a queslla di musicisti straordinari, a partire dal leggendario tour con Miles Davis: Mino Cinemu ha suonato con Sting, i Weather Report, Herbie Hancock, Peter Gabriel, Stevie Wonder e Lou Reed, con strardinari jazzisti e stelle del pop da Marcus Miller a Bonnie Raitt, Elton John, Pat Metheny, Taylor Dane, Branford Marsalis e Cassandra Wilson.
Il poliedrico musicista – batterista e percussionista, ma anche cantante, suona il basso e la chitarra – porta sul palco e nei suoi dischi la sua gioia di vivere, con un entusiasmo “contagioso” e una passione inasauribile, fatta di studio e talento, confrontandosi con generi e stili da tutto il mondo – dalle strade di Parigi al delta del Mississippi nell’isola caraibica della Martinica. Straordinario performer a suo agio come abile accompagnatore, leader di una grande orchestra o one-man-band ha pubblicato vari album a suo nome, è apparso in innumerevoli dischi come sideman e ha composto diverse canzoni per il cinema e la televisione.
Mino Cinelu è nato a Saint-Cloud, Hauts-de-Seine. Suo padre è originario della Martinica e sua madre è francese. Cresciuto in una famiglia di musicisti ha iniziato a suonare in varie sale da concerto (come la Chapelle des Lombards) nei sobborghi di Parigi. Si è interessato a vari stili di musica come il jazz, il rock, la salsa e persino a forme più esoteriche come i canti egiziani e la musica Romanì. In seguito ha ampliato il suo repertorio includendo fado, flamenco, musica africana, musica giapponese e musica slava.
Il primo strumento a cui Cinelu si è dedicato è stato il bongo, che lo ha portato a decidere di provare a vivere con la sua musica. Suonava spesso i bonghi nelle strade dove prima sperimentava l’improvvisazione. Alla fine degli anni ’70 si è avvicinato sempre più alla scena jazz fusion francese, frequentando altri musicisti e esponenti dell’industria musicale. In momenti diversi ha lavorato con Jef Gilson, Chute Libre e Moravagine. Poco dopo ha iniziato a suonare con artisti come Bernard Lavilliers, Colette Magny, Gong e Toto Bissainthe.
Nel 1979 si è trasferito a New York – dopo un inizio difficile, ha incontrato musicisti come George Benson, Wayne Shorter, Kenny Barron e Cassandra Wilson. Nel frattempo ha continuato a suonare, cimentandosi con differenti strumenti (ad esempio suonava il basso in un coro gospel e guadagnava un po ‘di denaro dando lezioni di batteria). All’inizio degli anni ’80 ha incontrato Miles Davis mentre suonava in una soul band del club newyorkese Mikkel’s. Miles gli ha offerto un lavoro come percussionista nel suo gruppo, al fianco del batterista Al Foster. Dopo un mese di prove, Cinelu è andato in tour con la band di Miles Davis.
L’incontro con Miles Davis ha fatto decollare la sua carriera: durante un concerto all’Hollywood Bowl, Joe Zawinul gli propose di unirsi ai Weather Report. In quegli anni ha iniziato a comporre musica, con l’aiuto di Wayne Shorter e Joe Zawinul.
Cinelu ha anche suonato con Michel Portal – che lo aveva sentito al Théâtre du Châtelet in concerto con Miles Davis.
A partire dagli anni ’90 Cinelu ha intrapreso la carriera da solista. Il suo primo album da solista intitolato Mino Cinelu è uscito nel 2000. Poi è arrivato Quest Journey, in cui Cinelu ha collaborato con i chitarristi Bill Frisell e Gerry Leonard, il tastierista Don Blackman, il bassista Leo Traversa, i DJ DJ Logic e Nickodemus (de), il cantante Toni Smith e il rapper Da Lioness. Quest Journey è stato seguito da La californie nel 2006.