Liguria. Impugnate dal Cdm le leggi regionali sulle concessioni balneari
GENOVA – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni, ha esaminato ventuno leggi regionali, deliberando di impugnare le due della Regione Liguria che intervenivano sulla questione delle concessioni demaniali, in special modo marittime, alla luce della direttiva Bolkestein.
Il Cdm ha impugnato la legge della Regione Liguria n. 25 del 10/11/2017, recante ‘Qualificazione e tutela dell’impresa balneare’, “in quanto alcune norme che riguardano l’assegnazione delle concessioni balneari marittime alle imprese balneari liguri si pongono in contrasto con la disciplina europea, pregiudicando altresi’ la libera concorrenza.
Ne consegue la violazione dell’art. 117, primo comma e secondo comma, lettera e), della Costituzione”. Impugnata anche la legge della Regione Liguria n. 26 del 10/11/2017, recante ‘Disciplina delle concessioni demaniali marittime per finalita’ turistico ricreative’, in quanto “alcune norme, configurando un regime di preferenza per i soggetti titolari di concessioni in atto si pongono in contrasto con il diritto europeo e con la disciplina nazionale in materia di concessioni, in violazione dell’art. 117, primo comma e secondo comma, lettera e), della Costituzione”.
TOTI: IL PAESE VA A FONDO, E CDM PENSA A LEGGI REGIONALI
“C’e’ un Paese che va a fondo e il Consiglio dei ministri si riunisce solo per discutere e impugnare alcune leggi regionali. Con tutti i problemi da risolvere, Gentiloni e il governo Italiano preferiscono mettere sotto giudizio il lavoro di tante regioni”. Cosi’ il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, commenta l’impugnativa da parte del governo.
“L’impugnativa e’ arrivata in extremis- spiega il governatore- perche’ fra tre giorni sarebbero scaduti i termini per poter impugnare le nostre leggi. Vogliono stroncare il lavoro di mesi e mesi, fatto da tecnici e amministratori, tenuto conto che piu’ comuni di vario colore politico e tutte le associazioni di categoria avevano espresso parere favorevole”.
Per Toti c’e’ anche un dato politico ed e’ “la responsabilita’ che si assume il governo di non aver lavorato in questi anni a una legge che desse garanzie alle aziende balneari, motivo in piu’ che ci ha indotto, come Regione Liguria, a procedere autonomamente”.
SCAJOLA: NON CI FAREMO INTIMIDIRE
“Non ci faremo intimidire, ci costituiremo presso la Corte Costituzionale, convinti della bonta’ del nostro lavoro e della necessita’ che leggi come le nostre vadano avanti nell’interesse delle imprese e di tutti i cittadini”.
Cosi’ l’assessore al Demanio di Regione Liguria Marco Scajola, appena appresa la notizia dell’impugnativa, da parte del Consiglio dei ministri delle due leggi approvate lo scorso novembre in consiglio regionale della Liguria con i voti anche di una parte dell’opposizione.
Scajola rimarca inoltre che “questa vicenda rende sempre piu’ importante il percorso di autonomia che abbiamo intrapreso, insieme ad altre regioni di vario segno politico, la cui efficacia rispetto a determinate materie tra cui il demanio marittimo ci e’ stata riconosciuta dallo stesso sottosegretario Bressa propri ieri durante l’incontro avuto”.
BIASOTTI: SINISTRA CON POTENTI PUNISCE PICCOLI
“Condivido la posizione del presidente Toti e dell’assessore Scajola, e soprattutto rimarco il fatto che il Governo e’ andato contro anche a una volonta’ politica della sua parte che aveva approvato queste leggi regionali, e in piu’ dimostra di essere, come al solito la sinistra, asservita ai potenti e punitiva nei confronti dei piccoli operatori”.
Sandro Biasotti, deputato e coordinatore di Forza Italia in Liguria, lo dice commentando con la DIRE la decisione del Cdm di impugnare le due leggi regionali liguri sulle concessioni demaniali marittime.
“Mi spiego meglio- prosegue Biasotti- lo stesso governo ha accettato di rinnovare per 30 o 50 anni sempre concessioni demaniali a favore di operatori portuali”, concessioni “al fianco delle quali, ad esempio in Liguria, ci sono concessioni sempre demaniali a favore di stabilimenti balneari a cui e’ stata negata la medesima concessione”.
E allora “perche’ premiare multinazionali che macinano milioni di utili e tartassare piccole imprese familiari che rappresentano oltre il 90% del comparto balneare”, si domanda l’esponente azzurro. “Sono veramente rammaricato- conclude Biasotti- anche se dal punto di vista politico qualche punto in piu’ sicuramente questa impugnativa ce lo portera’”.
Fonte: «Agenzia DIRE» – «www.dire.it»