Di Maio e Salvini sostengono Orietta Berti contro l’esposto Agcom
ROMA – La colonna sonora di un ipotetico governo sovranista tra Lega Nord e Movimento Cinque Stelle? “Fin che la barca va”, di Orietta Berti.
Indifferente alla statua di Lenin che troneggia nella piazza centrale del paese, l’usignolo di Cavriago ha fatto pubblica professione di voto per Luigi Di Maio e per il Movimento Cinque Stelle.
“Non è importante l’età ma che sappia fare ciò che deve”, ha detto la cantante in un intervista alla radio Rai sottolineando che mentre Renzi per abbronzarsi fa le lampade, “Di Maio è scuro così di suo, è naturale, sembra un mulatto. E’ troppo bello”.
Di qui la reprimenda del Pd, con tanto di esposto all’Agcom. A riaprire il caso e’ ora il leader del Carroccio Matteo Salvini, che a Montecitorio confessa: “Faro’ arrabbiare mio figlio, ma a me Orietta Berti piace”.
A prescindere dalle simpatie politiche della Berti, aggiunge poi Salvini, “i parlamentari del Pd dovrebbero piuttosto preoccuparsi di restituire la Rai agli italiani, perche’ c’e’ un livello di disinformazione che va ben al di la’ di Orietta Berti. Viva Orietta Berti”.
“Fin che la barca va”, ironicamente usata da Di Maio come sottofondo del tour elettorale in Val d’Aosta, dopo essere stata la hit musicale dell’Italia immobile del pentapartito, simbolo di un Belpaese politicamente immarcescibile, nei tempi nuovi sugella in musica la liason tra leghisti e pentastellati.
“Fin che la barca va, lasciala andare”. La barca. Non il barcone, evidentemente.
Fonte: «Agenzia DIRE» – «www.dire.it»