Impresa oceanica da record per il velista Pendibene. Dopo 46 anni le vele della Marina Militare sono tornate a sventolare tra Europa e continente americano durante la traversata oceanicavalica per il Campionato Mondiale Transat.
Oggi il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, ha incontrato a Palazzo Marina, il Sottocapo Andrea Pendibene, atleta della Marina che ha rappresentato il tricolore italiano nell’ultimo Campionato Mondiale “Transat” , rientrato in Italia dopo avere concluso con successo la regata transoceanica in solitaria. Una competizione dall’elevato contenuto tecnico riservata esclusivamente ai migliori 80 velisti di fama mondiale, che dalla località di La Rochelle in Francia, passando per le Isole Canarie, si sono sfidati in una difficilissima gara di resistenza di 27 giorni, fino a Le Marin sull’Isola di Martinica nel Continente americano.
A bordo di Pegaso 883, imbarcazione della Marina Militare classe 6,50, l’Ingegnere navale e ricercatore di “nuove tecnologie e materiali” Andrea Pendibene, ha riportato la bandiera italiana ed il vessillo della Forza Armata al di là dell’Oceano Atlantico dopo l’ultima impresa condotta nel lontano 1972 dal Capitano di Vascello Franco Faggioni a bordo del Sagittario. Una battaglia sul campo di regata riservata ad atleti straordinari che sanno affrontare l’Oceano e le sue avversità, facendo esclusivamente leva su sé stessi e sulla piena affidabilità del mezzo di cui dispongono, preparato fin nei minimi dettagli da un team di circa 80 militari. Il risultato conseguito da Andrea Pendibene, primo tra gli italiani per la classe “serie” ad arrivare a Le Marin dopo avere percorso oltre 4000 miglia nautiche, rappresenta un traguardo di prestigio di cui andare orgogliosi, poiché racchiude in sé anni di lavoro, sacrifici, ricerca e sperimentazione di nuovi assetti e materiali da impiegare su Pegaso 883, per portare la Marina Militare ad un successo di livello Mondiale.
“La regata transoceanica Transat è una competizione molto difficile – spiega Pendibene – per diversi aspetti di natura tecnica, ma è proprio quì che viene fuori la qualità dei veri marinai. Le imbarcazioni sono di tipo “serie” ovvero mantengono determinati requisiti standard per cui l’unica differenza in termini di risultati, è rappresentata dalla bravura e dalla qualità di chi le conduce. Inoltre – aggiunge il militare – navigare da soli per 27 giorni in pieno Oceano senza mai potere comunicare con l’esterno, affidandosi esclusivamente alla propria preparazione atletica, professionale ed alla capacità di gestire ogni attività, rappresentano il valore aggiunto che ogni vero marinaio possiede nel proprio dna”.
Il risultato conferma la qualità e premia la costanza di questo atleta, classe 1981, che dal 2011 inseguiva il sogno di un Campionato Mondiale in grande stile per riaffermare a livello mondiale le tradizioni veliche della Marina Militare. Dopo le vittorie ai Campionati Assoluti del 2013 e 2014, e l’ottimo piazzamento alla Transat 2017, Pendibene progetta adesso nuovi orizzonti su cui proseguire il viaggio di Pegaso 883 nel circuito internazionale, proiettato verso un podio mondiale che può finalmente diventare realtà.
La Marina Militare offre ai giovani anche la possibilità di diventare atleti militari professionisti, portabandiera non solo del “made in Italy” ma della Forza Armata a livello internazionale. Una scelta di vita che significa lavorare in un ambiente ad alta specializzazione dove ogni persona è un elemento imprescindibile di un ingranaggio perfetto, viaggiando, raggiungendo mete lontane e luoghi unici.
Sulla Gazzetta Ufficiale nr.3 del 09.01.2018, 4a Serie Speciale – visibile sul sito www.marina.difesa.it all’interno della sezione “Concorso Accademia Navale 2018” – è indetto il bando di concorso per l’accesso alla 1^ classe dell’Accademia Navale di Livorno per giovani dai 17 ai 22 anni. La Marina Militare continua ad offrire la possibilità di cogliere una delle più ambiziose opportunità lavorative, di assumersi delle precise responsabilità, mettersi al servizio degli altri e decidere per il proprio futuro.