Oggi i Palombari della Marina Militare hanno rimosso un ordigno residuato bellico nella località di Capo San Lorenzo, ad Arbatax, in provincia di Nuoro.
Oggi i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) di Cagliari, hanno condotto un intervento in località Capo San Lorenzo (Arbatax in provincia di Nuoro) per rimuovere un ordigno residuato bellico recuperato dalle reti di un motopesca durante i giorni scorsi.A seguito della segnalazione dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Arbatax circa il posizionamento in una zona di sicurezza del sacco della rete del peschereccio, la Prefettura di Cagliari ha disposto e coordinato l’intervento di bonifica d’urgenza che è stato condotto dal Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare.
“Ci siamo immersi sul punto segnalato dall’Autorità Marittima, ad una profondità di 20 metri e ad una distanza dalla costa di 2,5 miglia nautiche, per ricercare il manufatto segnalato dal Comandante del peschereccio” ha dichiarato il Tenente di Vascello Gabriele Paparo, Capo del Nucleo SDAI di Cagliari, che ha aggiunto “abbiamo identificato l’oggetto come una bomba d’aereo da 1.000 libbre risalente all’ultimo conflitto mondiale. Abbiamo provveduto quindi ad imbragare la bomba, a rimuoverla dal punto in cui era stata depositata e a rimorchiarla fino a raggiungere una zona in alto mare individuata dall’Autorità Marittima. Lì è stata effettuata un’ultima immersione per portare a termine la distruzione dell’ordigno, secondo le consolidate precauzioni tese a preservare l’ecosistema marino”.
Questo intervento rappresenta una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne del nostro Paese, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione. Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 22.000 ordigni esplosivi residuati bellici dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.
Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari della Marina Militare rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.
Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.