La FISH-Sardegna onlus organizza per sabato 27 gennaio 2018 ad Oristano,la conferenza programmatica coinvolgendo le associazioni federate e gli operatori che operano a vario titolo a favore delle persone con disabilità.
Con la conferenza si intende avviare una riflessione e un confronto pubblico sui temi della disabilità e dell’handicap in Sardegna per rilanciare un nuovo modello culturale
che superi ogni forma di concezione negativa che da sempre marginalizza ed esclude socialmente i cittadini con disabilità. Non sfugge il fatto che i temi affrontati abbiano una chiara valenza nazionale ed europea e tuttavia partire dalla nostra realtà territoriale sarda, significa ancorare le proposte e le soluzioni al vero bisogno delle persone con disabilità.
La crescita e la maturazione culturale programmatica della federazione sarda e delle associazioni aderenti assumono un valore strategico rilevante soprattutto se ci si pone l’obiettivo principale del cambiamento dei paradigmi culturali che spesso giocano un ruolo negativo sia nella concezione delle
persone con disabilità sia nella qualità e nella tipologia delle prestazioni sia delle soluzioni attese. Fare nuova cultura sulle disabilità impone perciò scelte di ampio respiro, proposte strategiche e percorsi credibili, praticabili e condivisi, pena l’insuccesso e il permanere degli stigmi che penalizzano le persone con disabilità.
La qualità dei diritti, la loro esigibilità, l’accesso universale, la loro disponibilità diffusa nel territorio saranno oggetto di analisi approfondita per definire l’iniziativa delle associazioni federate che, senza pregiudiziali e in modo laico e autonomo, mettono a disposizione la loro esperienza di vita al servizio di tutti, convinti che le soluzioni utili per le persone con disabilità siano valide per tutti i cittadini. Diritti umani, diritti costituzionali e civili sono dunque al centro del confronto per essere arricchiti con proposte finalizzate alla realizzazione della piena cittadinanza.
Ma partire dalla persona significa affermare la priorità del territorio e il contesto sociale dove esiste il bisogno. Ciò comporta interventi personalizzati e servizi qualificati, itineranti e domiciliari. Infatti risposte che fuoriescono dal contesto
di vita rischiano di trasformarsi in nuova istituzionalizzazione e purtroppo in certe situazione anche in vera e propria segregazione e negazione umana. Dunque diritti, territorio, contesto sociale, personalizzazione, partecipazione sono il
profilo programmatico caratterizzante la FISH-Sardegna che intende porsi con spirito di ricerca, di apertura pronta a promuovere modelli culturali e soluzioni moderne.
Su questi temi e su queste proposte chiediamo un contributo culturale e programmatico alle associazioni, alle organizzazioni della cooperazione, alle istituzioni democratiche e agli operatori impegnati nel dare risposte ai cittadini con disabilità. Abbiamo infatti bisogno di alleanze e di un’opinione pubblica rinnovata
per perseguire insieme una nuova qualità sociale in Sardegna.
È questa una grande occasione per concertare moduli organizzativi che superino la frammentazione associativa costituendo la consulta regionale e le consulte comunali
autonome.
Serve infatti mettere insieme le 83 organizzazioni che, anni orsono, manifestarono la disponibilità a costituire organismi unitari con l’intento di dare avvio a soluzioni e risposte agli oltre 166 mila sardi colpiti da invalidità, di cui oltre 65 mila con handicap, ai 7776 studenti che frequentano le scuole sarde, agli oltre 37 mila disoccupati iscritti nelle liste dei Centri per l’impiego e ai tanti cittadini che, per ragioni diverse, sono ospitati in strutture chiuse ponendoli ai margini della società.