Non avremmo mai voluto, così come non ci ha sfiorato il pensiero, di imbastire una pur minima polemica attorno ad una questione di particolare rilevanza per il paese.
Ci riferiamo al salvataggio della Fondazione San Giovanni Battista, che per 25 anni ha coinvolto la comunità ploaghese a più riprese. Facciamo presente, tra l’altro, che la Fondazione San Giovanni Battista di tutto ha bisogno fuorché delle polemiche, soprattutto nel momento in cui finalmente è stato raggiunto l’obiettivo del salvataggio dei posti di lavoro e tutta la comunità partecipa alla gioia dei lavoratori e delle loro famiglie.Non di meno, però, sentiamo il dovere di fare alcune considerazioni come amministratori locali, che hanno dato il proprio contributo, pur modesto e disinteressato, per la positiva soluzione di quest’annosa vertenza.
È questa, comunque, l’occasione di ristabilire la verità storica dei fatti poiché a nessuno è consentito, in questa vicenda, di arrogarsi meriti inesistenti o fregiarsi di medaglie senza averne titolo alcuno.
Ci spieghiamo meglio. Ci preme ribadire, inoltre, che se c’è un protagonista vero in questa lunga storia, questi sono i lavoratori e solo loro con le rispettive famiglie, che hanno portato avanti in questi 25 anni la lunga vertenza, con gran tenacia, senza mai stancarsi, soprattutto nei momenti più bui e senza mai perdere la speranza.
E’ pur vero che hanno perso qualche battaglia ma alla fine è arrivata la gran soddisfazione di avere vinto una guerra difficilissima. Solamente loro possono fregiarsi, con pieno merito, di questa medaglia!
Ma vogliamo riconoscere anche un ruolo particolare al Consiglio Regionale della Sardegna. Una volta tanto non ha deluso le attese di chi aveva riposto ogni speranza di soluzione dell’annosa vertenza.
In particolare, riteniamo doveroso mettere in risalto il lavoro portato avanti dal Consigliere Regionale di Forza Italia, l’On. Marco Tedde, che con le sue iniziative, proposte di legge ed emendamenti ha saputo catalizzare e coagulare la volontà di quasi tutto il Consiglio Regionale attorno alle sue proposte (ad eccezione dell’atteggiamento contrario di qualche Consigliere Regionale del territorio).
E’ grazie a questo lavoro che, soprattutto nei momenti di grande incertezza, che ha fatto seguito l’approvazione della leggina di trasferimento della Fondazione San Giovanni Battista all’ATS, in cui l”Assessore Arru (PD) si era dimenticato di inserire anche il personale, insieme alle funzioni, ai servizi ed al patrimonio, e lo stesso brancolava nel buio perché non sapeva cosa fare.
In quell’occasione il sindaco di Ploaghe, Carlo Sotgiu, si era tirato indietro in buon ordine, prudentemente nascosto sotto coperta. Tutti gli altri protagonisti sono stati dei semplici comprimari che in misura più o meno grande hanno contribuito al successo dell’operazione di salvataggio, compreso il sindaco di Ploaghe, che altro non poteva fare se non sostenere doverosamente la vertenza in tutte le sue forme per il salvataggio dell’istituzione.
Anche se, ad onor del vero, c’è da prendere atto che il risultato che poi ha portato a casa, è stato piuttosto modesto. Infatti, su un patrimonio stimato di oltre 15 milioni di euro, è riuscito ad ottenere solo qualche stabile, che, è in condizioni alquanto precarie.
A nostro avviso, coinvolgendo l’intero consiglio comunale si sarebbe potuto ottenere un risultato sicuramente migliore, come ad esempio le strutture di rilevanza collettiva e sociale (non funzionali all’attività dell’ATS), come il palazzotto dello sport, il campo sportivo, il capannone, il teatro all’aperto, i campi da tennis e così via.
Nel caso in cui tutto ciò non bastasse, è doveroso prendere atto che, a distanza di qualche mese, alcuni reparti della FSGB sono stati chiusi e trasferiti non si sa dove.
E che dire, in proposito, delle circa 40 figure di specialisti (psichiatri, psicologi, fisiatri, educatori, fisioterapisti, medici specialisti) che con la loro professionalità acquisita sul campo hanno consentito, in tutti questi anni, di tenere in piedi la struttura e di raggiungere standard elevati di assistenza, oltre a garantire le procedure di accreditamento da parte della Regione Sarda e delle Asl.
Sono stati “buttati via” come vecchi stracci e nessuno parla più di loro!
Tutto l’indotto che la struttura a pieno regime assicurava al nostro paese ed al territorio, dove è andato a finire? Attività commerciali, fornitori di beni e servizi, piccoli artigiani, cooperative, professionisti che traevano una parte del loro reddito dalla presenza attiva della Fondazione si sono visti privati di questa opportunità consolidata nel corso del tempo; tutto cancellato con un colpo di spugna.
Questo si, fa venire i brividi alla schiena! Ma di queste cose il sindaco Sotgiu non ne parla, impegnato com’è a veicolare notizie e fatti che possono avere un ritorno personale in termini di consenso e di immagine.
Noi, invece, tutto questo abbiamo voluto evidenziarlo per ristabilire la realtà delle cose perché non vorremmo che un giorno, forse non troppo lontano, i ploaghesi svegliandosi possano trovarsi mestamente davanti ai cancelli definitivamente chiusi della Fondazione.
GRUPPO DI MINORANZA
DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PLOAGHE