Proteste in Tunisia. Parla l’esperto di “Nawaat”, magazine della rivoluzione
ROMA – Tre notti di manifestazioni e scontri in Tunisia, dove le autorità parlano di oltre 300 arresti in 24 ore.
Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, riporta il portale di informazione tunisino ‘Webdo.tn’, erano state già arrestate 238 persone: oltre 500 arresti in due giorni.
In una dichiarazione alla radio tunisina ‘Mosaique Fm’ il portavoce del ministero dell’Interno, Khalifa Chibani ha affermato che la sera di mercoledì 328 persone coinvolte in atti di saccheggio e violenza sono state arrestate in diverse regioni.
Tra queste, nel governatorato settentrionale di Beja, ci sarebbero anche due estremisti islamici della corrente takfirista. Nelle stesse ore, 21 agenti sarebbero stati feriti e diverse automobili danneggiate.
A Thala, secondo Chibani, alcune persone avrebbero incendiato il distretto di sicurezza nazionale e la casa di un agente delle forze di sicurezza. La folla è scesa in strada, oltre che a Tunisi, anche a Siliana (nord-ovest), Kasserine (centro) e Tebourba, 30 chilometri a ovest della capitale.
La situazione, ha dichiarato Chibani alla stampa, ha comunque registrato una “diminuzione significativa delle violenze e degli atti di vandalismo rispetto alle notti precedenti”.
Gli scontri sono iniziati dopo settimane di manifestazioni pacifiche contro l’aumento dei prezzi e le misure di austerità imposte dal governo.