Il partito Sardo d’azione e La Base sullo spopolamento: proposta di legge per creare nuovi posti di lavoro attreverso incentivi alle imprese.
87,5 milioni di euro in tre anni per creare 3000 nuovi posti di lavoro e arginare il fenomeno dello spopolamento delle zone interne. E’ l’obiettivo della proposta di legge presentata in Consiglio regionale dal gruppo Psd’Az-La Base e sottoscritta anche dal consigliere dei Rossomori Emilio Usula.L’iniziativa, presentata questa mattina alla stampa, nasce dalla bocciatura della Corte Costituzionale del ricorso presentato dalla Regione sarda contro la legge di stabilità. «Quella sentenza dice che anche la Sardegna, come tutte le altre regioni italiane, ha l’obbligo di concorrere al risanamento della finanza pubblica ma, allo stesso tempo, lascia alla nostra Regione uno spazio di manovra importante sul fronte della gestione delle entrate proprie. – ha spiegato il capo gruppo del Psd’Az e primo firmatario della proposta di legge Angelo Carta – la nostra idea è quella di utilizzare le disposizioni del decreto legislativo n.114/2016 per introdurre agevolazioni e incentivi alle imprese sarde da utilizzare in compensazione. In questo modo potrebbero essere abbattute in automatico le tasse (Iva, Irpef, Ires e contributi Inps) dovute dalle nostre aziende all’erario».
«Si parla tanto di misure contro lo spopolamento ma in concreto non si fa nulla – ha aggiunto il consigliere del gruppo Psd’Az-La Base Giovanni Satta – questa è una proposta di buon senso che potrebbe consentire di invertire la rotta nei rapporti con lo Stato. Nell’ultima finanziaria sono stati stanziati 12 milioni di euro per le “marchette”, soldi che non avranno nessun effetto benefico per il tessuto economico e sociale dell’Isola. La nostra proposta invece punta a creare posti di lavoro, a rivitalizzare l’economia delle zone interne e dell’intera Sardegna».
Nel dettaglio, la proposta del gruppo Psd’Az-La Base prevede un contributo annuo massimo di 12mila euro per azienda e una durata di 20 anni. Tra le agevolazioni previste, la riduzione fino al 50% delle aliquote Iva, Irpef e Ires e del 60% dei contributi Inps. Chi vorrà ottenere gli incentivi dovrà però impegnarsi ad assumere persone disoccupate da almeno sei mesi o di trasformare i contratti a tempo in contratti full time. «Individuiamo quattro settori di intervento – ha aggiunto Carta – il turismo, l’artigianato, il commercio e i servizi. La norma prevede inoltre una procedura agile per la presentazione delle domande: basterà un’autocertificazione da parte delle aziende».
La gestione della partita sarà invece in capo all’Assessorato alla Programmazione che dovrà costituire un’Unità di progetto per la redazione delle graduatorie, il controllo delle domande e, con il supporto dell’Agenzia sarda delle entrate, il monitoraggio della spendita delle risorse. La dotazione finanziaria prevista per il triennio è di 87,5 milioni di euro così suddivisi: 21,578.400 per il 2018, 29,214 per il 2019 e 36,851 per il 2020.
«E’ una proposta di buonsenso, senza controindicazioni, compatibile con gli obiettivi del piano LavoRas – ha concluso Carta – ci auguriamo che la Giunta la faccia propria. Sarebbe una ottima risposta per arginare la crisi occupazionale e contrastare il crescente fenomeno dello spopolamento delle zone interne».