Due anni fa se ne andava Franco Oppo; due anni fa ci lasciava uno dei più grandi compositori italiani contemporanei, conosciuto e ammirato nella nostra nazione e in tutta Europa. Alla sua figura è stato dedicato un convegno, lunedì 15 gennaio, presso l’Aula Specchi del complesso magisteriale di via Trentino: una serata per avvicinare chi ancora, complice purtroppo una scellerata politica culturale, non conosceva il musicista nuorese e, in generale, il panorama della musica della seconda metà del XX secolo e per ricordare affettuosamente non solo un grande artista, ma anche un amico, un docente, un uomo. Antonio Trudu, per anni docente di Storia della Musica e materie musicali all’Università di Cagliari, ha aperto l’incontro con un’introduzione sulla vita pubblica e privata di Franco Oppo: la nascita nell’entroterra, gli studi, l’avvicinamento al PCI sino a diventare responsabile per la cultura del Partito, l’esperienza nei Paesi della cortina di ferro e il ritorno alla sua amata Sardegna, terreno fertile anche le ispirazioni tematiche e ritmiche che permeano la musica di Oppo. Ma, come ha sottolineato Antonio Doro, docente di Teoria dell’Armonia e Analisi al Conservatorio di Sassari, in Franco Oppo la ripresa di melodie della tradizione non è un semplice calco folcloristico ma un elemento strutturale e costitutivo dei brani: determinate formule e combinazioni sono innestate in linguaggi avanguardistici, dando vita ad un insieme nuovo e personalissimo. Riccardo Leone, pianista e insegante di musica da camera al Conservatorio di Cagliari, ha regalato un ricordo di Franco Oppo in veste di docente, creatore negli anni ’70 e ‘80 di un cenacolo che riuniva compositori, musicisti, artisti e interessati in generale, un terreno fertile di creatività e idee dal quale sono nate numerose iniziative come le Giornate di Musica Contemporanea o la creazione dell’Associazione Spaziomusica, la cui attività continua nei nostri giorni. La serata è stata arricchita dall’esibizione dal vivo del flautista Enrico Di Felice, che ha proposto un assolo tratto dall’opera “Eleonora d’Arborea”, e dall’ascolto di altri brani del compositore: brani che hanno regalato al pubblico solo un assaggio del complesso mondo comunicativo e analitico che ha lasciato in eredità Franco Oppo.
FRANCESCA MULAS