I riformatori sardi in Consiglio regionale parlano di Spopolamento: “Arru pensi alla sanità, anziché proporre deportazioni di immigrati”.
“Anziché fare il sociologo da quattro soldi, proponendo deportazioni forzate di immigrati per ripopolare le zone interne dell’Isola in barba ai giovani sardi che, a suo dire, preferirebbero pensare alla carriera anziché a fare figli, l’assessore Arru farebbe bene a cominciare ad occuparsi del suo settore di competenza, visti i tanti nodi irrisolti nella sanità che, ormai è chiaro, resteranno tali anche nel prossimo anno in attesa di scaricare la patata bollente nelle mani di chi si troverà a governare la Regione nella prossima legislatura.Se poi, da nuorese, volesse anche affrontare il problema dello spopolamento, potrebbe cominciare con il domandarsi perché, chi può, dalla Sardegna centrale preferisce scappare piuttosto che restare a viverci e mettere su famiglia”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando le dichiarazioni dell’Assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, sull’impiego degli immigrati per il ripopolamento dei piccoli comuni la cui esistenza è messa a rischio dalla crisi demografica.
“Arru farebbe molto meglio ad occuparsi dell’Areus e dell’elisoccorso, che salvo improbabili miracoli non vedranno la piena operatività neanche nel 2018”, sottolinea Dedoni, “così come di tutto il sistema sanitario regionale, sempre più allo sbando dopo i primi quattro anni del suo mandato, tra ospedali che chiedono ai familiari dei pazienti di acquistare i farmaci necessari per garantire gli interventi chirurgici, case della salute che esistono solo per fornire nastri da tagliare durante la campagna elettorale ma che non sono funzionanti in nessuna parte dell’Isola, liste d’attesa sempre più insostenibili che ancora, nel 2018, costringono i sardi che se lo possono permettere ai ‘viaggi della speranza’ oltre Tirreno e un’Ats che perpetua la torbida gestione delle vecchie Asl, senza riuscire neppure a partorire delle gare uniche regionali per gli acquisti e una gestione centralizzata e trasparente del personale”.
“Da più parti, nel frattempo, si lamentano le tante carenze, soprattutto nella dotazione infrastrutturale e nei trasporti, interni ed esterni, che sono alla base del ritardo di sviluppo della Sardegna in generale e delle zone interne in particolare”, conclude il capogruppo. “Se la Giunta regionale si fosse occupata di tali problemi, anziché mandare in giro l’assessore-piazzista Paci a fare campagna elettorale promettendo denari a pioggia, sempre gli stessi, a tutte le comunità locali, oggi non ci sarebbe un’emergenza ancora tutta da affrontare e sulla quale prodursi in teorie assurde come quelle del catto-comunista Arru. Vogliamo che a chi cerca di scappare dalla guerra e dalle carestie, o semplicemente di costruirsi una vita migliore, non sia opposto alcun ostacolo, ma siamo fermamente contrari a chi pretende di trattare le persone come pacchi postali, spostandole di qua e di là e utilizzandole come esemplari da riproduzione per fare soltanto l’utile di una parte politica”.