Le tendenze alimentari del popolo vegan per il 2018 sono numerose e sorprendenti, tutte da scoprire nel nuovo Rapporto dell’Osservatorio VEGANOK* coordinato dalla Dottoressa Paola Cane, che nella sua introduzione pone domande che preludono ai contenuti: Avete già sentito parlare di aquafaba, moringa e carne prodotta in laboratorio? E di veganizzazione della dieta mediterranea, riduzione degli sprechi e di pecorino di anacardi? Quali saranno le tendenze alimentari 100% vegane che andranno per la maggiore nel 2018?
Dichiara la Dottoressa Cane: “Se il 2017 è iniziato all’insegna degli alimenti vegani, con l’inserimento di una manciata di prodotti veg nel paniere ISTAT, l’anno che è appena incominciato promette di essere ancora più ricco di novità. Il consumatore che sceglie vegan, si sa, non solo è più consapevole e attento, ma da sempre è considerato più predisposto al cambiamento, propenso a sperimentare e ricercare. Fino ad un certo punto. Alcuni forti segnali ci indicano che l’alimentazione vegana sta rapidamente tornando alle origini. Un back to basic che è recupero della tradizione gastronomica mediterranea, dei nostri gusti, dei nostri ingredienti. Le novità del 2018 potrebbero non essere soltanto nuovi ingredienti e nuovi prodotti, ma anche, fortemente, il ritorno ad un’alimentazione più classica, dai gusti più tradizionali. Quindi due macro trend andranno a svilupparsi: i driver della spesa vegana (etica, salute, ambiente) porteranno le aziende a percorrere scelte opposte, all’insegna della tradizione o, al contrario, dell’innovazione, a volte anche estrema”.
Nel rapporto si approfondiscono tematiche legate al GUSTO MEDITERRANEO:
- IL TREND VEG-MED, ovvero si ribalta il concetto di alimenti etnici ed esotici a favore di ingredienti e ricette che pur vegan sono legati alle tradizioni. Insomma salute e comfort food!
- DALLE RADICI AL PISTILLO, tradotto dall’inglese “from steam to root” in una nuova e sempre più diffusa concezione anti spreco che viene ripresa anche da chef stellati e si richiama alle abitudini del passato che prevede l’utilizzo in cucina includendo il consumo delle parti che vengono abitualmente considerate scarto e che invece sono commestibili, gradevoli e ricche di proprietà nutrizionali.
- DOLCI E GELATI VEGAN: i vegani fino a ieri virtuosi e salutisti anche per necessità vista la relativamente scarsa offerta di dolci senza prodotti di origine animale, troveranno sugli scaffali di supermercati e negozi specializzati molte proposte di dolci: dessert, budini, preparati per dolci e gelati vegani.
- FORMAGGI VEGETALI. Di fronte a una sempre più vasta offerta di sapori e stagionature stanno raddopiando la loro presenza sugli scaffali della grande distribuzione. Si punta al superamento negli ingredienti della sola soia, riso, amidi o grassi vegetali per includere frutta a guscio come mandorle o anacardi.
- SUPER FOOD – SUPER STAR. Un italiano su quattro consuma questi prodotti e il consumo è aumentato nel 2017 dell’8,2% rispetto all’anno precedente. Per il 2018 si prevede un incremento del 24,5% sui lanci di prodotti a base di super food. La top ten delle preferenze nutrizionali e salutiste ha ad oggi incluso curcuma, acai, chia, canapa, quinoa, spirulina e bacche di goji, ma anche avocado, zenzero e curcuma. L’Osservatorio prevede il successo di vegetali quali il Kale o cavolo riccio, e la moringa, una pianta che garantisce proprietà nutrizionali eccellenti e cresce con facilità in condizioni avverse.
- DAL LAB ALLA TAVOLA – il futuro della “carne” cruelty free, un cambiamento auspicato non solo dai vegani ma da una larga fetta di consumatori che ancora mangiano carne. La ricerca prevede l’eliminazione della carne sostituendola con prodotti a base di proteine vegetali e la produzione di carne senza allevamenti. I burger vegetali nel primo caso sarebbero arricchiti di EME: un’emoglobina ottenuta dalla soia che consente di replicare le qualità organolettiche della carne. Nella seconda ipotesi si passa alla produzione della carne in vitro. La carne in provetta sarà ottenuta da cellule animali, riprodotte in laboratorio. Sentiremo parlare di IVM (in vitro meat) la cui diffusione è attualmente legata a un problema di costi ma grazie al finanziamento di privati si auspica una produzione su larga scala a prezzi accessibili.
Il rapporto integrale con dati e slide è scaricabile dal sito: www.osservatorioveganok.comVEGANOK come standard, lavora e lavorerà per una sempre maggiore chiarezza e trasparenza per ciò che concerne le indicazioni in etichetta. Come ente, ha contribuito attivamente alla scrittura della SAFE Position Paper on voluntary labelling of foods suitable forvegans and vegetarians, documento che è stato presentato alle istituzioni comunitarie.