Vigilanza Rai, respinti gli emendamenti dei 5 stelle sulla par condicio
ROMA – La commissione di Vigilanza Rai ha respinto gli emendamenti M5s al regolamento sulla par condicio per escludere i programmi di infotaiment, come ‘Porta a porta’ e ‘Che tempo che fa’, dalla possibilità di interviste ai politici durante la campagna elettorale in vista delle elezioni del 4 marzo.
LA PROPOSTA DEI 5 STELLE
Mirella Liuzzi (M5s), relatore di minoranza, ha spiegato che le norme avevano l’obiettivo di “fermare la degenerazione dell’infotaimemt che ha dimostrato di non essere obiettivo in un momento delicato come quello della campagna elettorale”.
Gli emendamenti del Movimento 5 stelle bocciati erano in tutto quattro. Tra questi anche uno definito da Liuzzi “di mediazione” per stabilire che solo chi è iscritto all’albo dei giornalisti può condurre interviste elettorali in tema di par condicio. La proposta è stata bocciata. Forza Italia su questo si è astenuta.
GASPARRI: “SAREI ANCHE D’ACCORDO, MA…”
Maurizio Gasparri spiega: “Io difendo il concetto di professionalità del giornalista e sono contento che sia stato posto il tema. Da iscritto all’Ordine dei giornalisti sarei favorevole, ma da qui a votare questo emendamento…”.
Quindi ha osservato che la norma avrebbe riguardato non Bruno Vespa ma certamente Fabio Fazio, perchè il conduttore di ‘Che tempo che fa’ “si è cancellato dall’elenco dei giornalisti per fare la pubblicità”. Ma il divieto avrebbe toccato anche Barbara D’Urso o un personaggio come Pippo Baudo ai tempi di ‘Domenica in’.
“Dire ora chi può o non può fare interviste- continua il senatore di Fi- è difficile anche perché alcune trasmissioni sono condotte da non-giornalisti e le reti non potevano sapere quando hanno scelto i conduttori che ci sarebbe stata questa proposta. Altrimenti avrebbero messo un giornalista“.
PD ESULTA: “NO A EDITTO BULGARO”
“Respinti, in Commissione di Vigilanza, gli emendamenti del M5S, tesi ad impedire a Bruno Vespa e Fabio Fazio di invitare esponenti politici fono al 4 marzo”. Ne dà notizia il Senatore Salvatore Margiotta, componente della Commissione di vigilanza.
Lo stesso senatore dem aveva già accusato i 5 Stelle, definendo la loro proposta “un editto bulgaro contro Vespa e Fazio“.
Fonte: «Agenzia DIRE» – «www.dire.it»