La sindaca di Giave, Maria Antonietta Uras, con il comunicato stampa diffuso ieri, 4 gennaio 2017, ha zittito tutti.
Come al solito, infatti, sono scesi in campo i baluardi sostenitori del PD che hanno attaccato la sindaca su Facebook, mentre l’Unione dei comuni del Meilogu, a guida PD, con uno stupefacente comunicato stampa a firma del suo presidente Salvatore Masia, sindaco Cheremule, sì e reso ridicolo sotto ogni punto di vista morale e giurisprudenziali. Sicuramente avrebbe fatto bene a tacere e stare alla finestra per valutare le stesse identiche mosse della sindaca di Giave, Maria Antonietta Uras, che ha assunto l’iniziativa di istituire nel proprio comune la Zona Franca al Consumo.Il segretario regionale del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, ricorrendo ad analisi fuorvianti e, per giunta, alquanto fuori luogo, non si è lascito sfuggire l’opportunità per criticare la sindaca di Giave. Il Movimento Zona Franca, per contro, in pochissime ore, ha avuto sul proprio sito internet 1 milione 444.83 visitatori, divenuti, di fatto, i veri sostenitori della sindaca Uras. C’è stato pure un imprenditore della penisola che si è dichiarato pronto a donare 250 mila € al Movimento Zona Franca qualora, alle prossime elezioni regionali in Sardegna, fosse della partita.
E tanto per rimanere in argomento, corre voce che il Movimento, qualora nella prossima primavera scenda in campo per il rinnovo del Consiglio Regionale, non si alleerà con il Pd e tanto meno con Forza Italia. Tra l’altro, il coordinatore regionale degli azzurri, Cappellacci, in materia di Zona Franca ha rilasciato dichiarazioni che, sicuramente, mal si armonizzano con gli interessi dei sardi. Anzi, a dirla in termini ancora più chiari, la sua “uscita” ha tradito in totalmente l’attesa dei sardi.
Eppure, nel 2013, da Governatore della Sardegna, non esitò, con una delibera, ad assumere posizione a favore della Zona Franca. E’ difficile capire e giustificare, ora, la sua inversione di rotta sulla Zona Franca che il popolo sardo rivendica a gran voce.
Vero è, comunque, che l’iniziativa del sindaco di Giave ha creato un vero e proprio terremoto e ha scosso la coscienza di un intero popolo, che finalmente ha capito che il suo Governatore, Francesco Pigliaru, grazie alla sua inerzia politica, ben poco ha fatto per conseguire l’ambito traguardo di rendere la Sardegna, tutta la Sardegna, una Zona Franca al consumo. Su questo fronte, vale la pena ricordarlo, non è stato all’altezza della situazione neanche sul delicato tema dell’autonomia rivendicata dalla maggioranza del popolo sardo.
C’è un aspetto che nessuno può ignorare proprio a margine della Zona Franca, attraverso la quale, una volta resa operativa, trarrebbero considerevoli vantaggi i pensionati e i pubblici dipendenti (Guardia di Finanza, Carabinieri, Poliziotti, Magistrati, Giudici), i quali, oggi, si vedono la loro busta paga tartassata dall’odiosa Irpef che, in regime di Zona Franca, sarebbe, al massimo, del 12 % e non dell’attuale 38 %, come da media nazionale.
Volenti o nolenti, si deve prendere atto che con l’iniziativa assunta dal sindaco di Giave, Maria Antonietta Uras, l’intero Governo regionale e sprofondato negli abissi dell’oceano. Il popolo dei social Network, infatti, chiede in massa le dimissioni del Governatore Pigliaru e di tutta la giunta.
Il Movimento Zona Franca e tutto il popolo dei social Network fanno quadrato e difendono a spada tratta la sindaca Uras, che con la sua educazione e testardaggine invita gli scettici onorevoli e i sindaci a sedersi sulle loro belle poltrone per studiarsi le delibere che lei stessa, grazie all’ausilio di validi professionisti, ha assunto.