Abbanoa non finisce di stupire. Non paga di essere guidata da un management la cui immagine è stata soventemente compromessa, dopo aver subito una continua messa alla gogna da parte dei media, incurante delle numerose vicissitudini legali che ne caratterizzano la gestione, spesso insensibile alle esigenze dei cittadini-clienti, con cui il rapporto non è certo dei migliori, l’azienda torna protagonista per la notizia legata alla presenza, tra i propri dipendenti, di oltre 200 esuberi.
Se così fosse – è doveroso usare il condizionale – ad un settimana dalle elezioni, l’azienda condotta da S.Murtas e A.Ramazzotti si sarebbe accorta che poco meno del 20% del proprio personale è in esubero, dopo che, nel 2017, gli stessi vertici aziendali hanno approvato varie assunzioni.
Questo già potrebbe apparire come un significativo indicatore della capacità di pianificazione. Ma le cose non sono così lineari, Abbanoa lavora con l’acqua e, probabilmente, come l’acqua ha i suoi vortici che risucchiano e stritolano il comune buon senso.
Precisiamo subito che, a nostro giudizio, gli esuberi non sono tali; essi potrebbero essere, tutt’al più, la risultante di una vera e propria alchimia di gestione, che è tanto più grave quanto mette a rischio un bene prezioso come il posto di lavoro di tanti dipendenti o quanto meno la loro serenità.
Non a caso, dopo aver “annunciato” gli esuberi, individuati, comunque, oltre i termini di legge (la cd “riforma Madia”), in tutta fretta, e senza aver fornito convincenti motivazioni, Abbanoa ha chiesto la firma della CISAL su un verbale dai contenuti astratti, privo di allegati documentali e di riferimenti a situazioni specifiche che, per come ci è stato presentato e per la forma con cui è stato redatto, null’altro sarebbe che un incondizionato via libera allo spostamento e/o al declassamento di personale; il tutto, ripetiamo, senza indicazione di criteri espliciti, la presentazione di una pianta organica; senza che vi sia, in sintesi, la motivazione certa dell’esistenza degli esuberi.
Alla CISAL non risulta nessun problema di organico; se trasformassimo le ferie che i lavoratori non hanno potuto godere e gli straordinari che vengono fatti, con tutta probabilità non ci sarebbero 207 esuberi ma la necessità di fare decine di assunzioni per far fronte alle attività correnti e di manutenzione ordinaria.
A riprova della cappa che offusca la reale attività dell’azienda, Abbanoa non ha mai consegnato alla CISAL né la pianta organica, né il numero delle ferie residuali complessive e delle ore di straordinario fatte per filiera di attività e media su addetto.
L’ingiustificabile numero di ferie di cui sono stati privati svariati lavoratori è emerso durante un’indagine attualmente ancora in corso; il mancato godimento delle ferie risulta come “insieme di posizioni irregolari” cioè gruppi di Lavoratori che hanno superato, non godendole, almeno il comporto di un anno e mezzo di ferie!
Ferie e straordinari non sono l’unico punto censurabile della condotta aziendale: Pianta Organica, Tecnologia ed industria 4.0 sono altrettanto sconosciute.
Abbanoa sostiene, per altro in modo generico, l’applicazione, in Azienda, di nuove tecnologie e tuttavia, non riesce a dirci dove avrebbe applicato questa impalpabile tecnologia “crea-esuberi”…. Cos’è successo in quel settore oggetto di “rivoluzione tecnologica 4.0”? al di là delle necessità aziendali, dell’effetto annuncio, la sensazione che si percepisce è che il livello tecnologico interno sia rimasto quello in essere ormai da diversi anni, senza significative evoluzioni; infatti non si può certo affermare di “fare innovazione” facendo operazioni di mero rassetto di un impianto: un restyling non innova nulla.
E’ davvero difficile comprendere dov’è tutta questa rivoluzione hi-tech, visto che con una informatizzazione elementare si può remotizzare il lavoro o addirittura eseguirlo da casa (telelavoro) senza dover trasferire personale e creare disagio ad interi nuclei familiari e poi, come può un’azienda con otto milioni di euro in attivo cercar far dichiarare, chiedendo l’approvazione dei Sindacati, oltre 200 esuberi?
Auspichiamo che queste nostre domande e le considerazioni che seguono le facciano proprie i Comuni, l’Egas e la Presidenza delle Regione Sardegna, cercando di ottenere una risposta comprensibile.
Ma il dubbio definitivo sulla reale presenza di esuberi lo dissipa direttamente L’amministratore Ramazzotti, con una dichiarazione del 23 febbraio u.s. “Parlare di esuberi è improprio – dice all’ANSA l’amministratore unico, Alessandro Ramazzotti – faremo delle scelte di buon senso coinvolgendo i sindacati e stabilendo con loro i criteri. Siamo un’azienda che vuol bene ai suoi dipendenti, ai quali chiediamo però di collaborare all’organizzazione del lavoro. E con l’efficientamento del lavoro e l’abbattimento dei costi è possibile diminuire le tariffe”.
Ben collocando la dichiarazione spontanea dell’amministratore Ramazzotti, i lavoratori eccedenti non emergono dall’applicazione della riforma Madia infatti, se l’azienda non ha sentito l’esigenza di presentare i documenti giustificativi d’obbligo in sede sindacale se, come dice Ramazzotti, “parlare di esuberi è improprio” – (cioè significa che non ci sono esuberi) – Abbanoa, forse, semplicemente agogna l’avallo di tutte le forze sindacali presenti in azienda per operare trasferimenti e demansionamenti mirati, altra spiegazione non la troviamo,… a meno di pensare irriverentemente che i vertici abbiano ritrovato una spensierata ma incosciente fanciullesca voglia di raccontar novelle, ad una settimana dalle elezioni, per far giocosamente preoccupare, per alcune ore, qualche forza politica.
Ebbene Abbanoa chiede ai Sindacati di lasciargli mano libera su 207 lavoratori e di fornirgli il consenso di decidere pressoché indisturbata del loro destino, compreso quello del trasferimento da una parte all’altra della Sardegna.
Abbanoa chiede alla CISAL un atto fede che questo Sindacato non può concedere.
Altri sindacati hanno deciso altrimenti, con grande dispiace per i loro iscritti.
Prima di firmare una delega in bianco vogliamo veder attuate indistintamente le parole dello stesso Ramazzotti “Siamo un’azienda che vuol bene ai suoi dipendenti” quando saremo convinti che ciò corrisponde al reale trattamento generale potremmo anche sottoscrivere un simile atto di fede ed infine, per quanto riguarda “l’abbattimento dei costi per diminuire le tariffe”, un’idea potrebbe essere quella di abbattere gli oneri che Abbanoa sostiene per le spese legali, meno liti giuridiche e meno presenza in tribunale allevierebbero gli importi delle bollette almeno da questi oneri.
CISAL FederEnergia Dipartimento Nazionale Gas-Acqua