“Il consigliere Tedde nella sua risposta conferma purtroppo quanto detto qualche giorno fa ad Alghero: c’è chi, come lui, confonde volutamente fatti pur di portare avanti polemiche politiche strumentali.” Lo afferma in una nota il senatore del Pd Silvio Lai.
“Avrei capito ed accettato distorsioni della realtà come quelle proposte oggi da Tedde se queste fossero state generate da lacune o da scarsa conoscenza delle norme, questo non può essere il caso di un professionista preparato nel campo legale come lui.
Nel suo confuso e disarticolato attacco ricorda il voto per l’addizionale sui biglietti aerei e lo cita tra i motivi della fuga di Ryanair da Alghero.
Dimentica però di dire che quell’addizionale serviva ad alimentare il fondo per la cassa integrazione dei lavoratori del settore aereo e che è stata tolta, anche grazie all’iniziativa dei parlamentari sardi, tra cui io. È evidenza dei fatti poi che quello non poteva essere il motivo della fuga di nessuno dato che dove gli è conveniente Ryanair resta.
Tedde poi si avventura nella vicenda della procedura di infrazione sulla legge 10 fatta dalla giunta Cappellacci. Per la verità la cita solo per poche righe, consapevole del fatto che si tratti di un vero e proprio boomerang. Dice che Alghero è stata assolta ma dimentica di dire che non di assoluzione si trattò perché la legge fu sonoramente bocciata ma Alghero era stata già indagata e sanzionata da una precedente infrazione e non fu aggiunta altra sanzione anche grazie al lavoro della Regione. Quella legge 10 venne bocciata senza appello tanto che Ryanair, e non solo lei, è stata condannata a restituire gli aiuti ricevuti per Cagliari ed Olbia, avrebbe dovuto restituire anche quelli per Alghero se non ci fosse stata già una sanzione precedente. Resta il fatto che siamo rimasti bloccati per 4 anni a causa della procedura di infrazione generata dalla confusa e pasticciata legge 10 di Cappellacci. Anche questa è un’evidenza dei fatti che non può essere smentita.
Fa ancora più confusione Tedde quando parla del rischio di chiusura dell’aeroporto di Alghero. Cita il piano Deloitte del 2016, ed in questo caso dimentica anche di dire che quel piano prevedeva un risanamento della società ma con una pesantissima riduzione del personale, vera e proprio macelleria sociale. In ogni caso parliamo di un piano del 2016, il decreto Monti rischiava di portare alla chiusura dell’aeroporto per l’impossibilità di ricapitalizzare nuovamente la società già dal 2014. È in quella fase che ci siamo adoperati e abbiamo speso ogni nostra energia per evitare la chiusura dell’aeroporto.
E infine la privatizzazione: Tedde parla di vendita al buio e dell’assenza di una procedura di evidenza pubblica e dimentica di dire che per la privatizzazione è stata fatta una manifestazione di interesse pubblica e con la possibilità di prendere visione dei conti della società e di formulare una proposta di acquisto.
Ma dei diversi soggetti che hanno chiesto accesso alla data room solo uno ha poi fatto una proposta, e solo dopo tre tentativi.
E dietro quella proposta seria c’è un lavoro diplomatico e politico altrettanto serio. Fossimo stati ai tempi del governo precedente al massimo avremmo avuto la garanzia di una telefonata a Putin.
In definitiva voglio lanciare di nuovo un appello a Tedde e a tutti quelli che dicono di volere il bene dell’aeroporto e del nostro territorio: se veramente è così abbandonino questo modo di fare politica sulle spalle dei cittadini. Questo metodo politico, lo ribadisco, di cercare consenso distorcendo i fatti, crea solo danni all’aeroporto di Alghero che è una risorsa di tutto il Nord Sardegna.”