Accordo Cagliari calcio, sindaco e assessore si trincerano nel silenzio. “ViviAssemini” rilancia: «con quale strumento legale ha chiuso l’accordo con il Cagliari calcio?»
Il Silenzio dell’Assessore Mandas e del Sindaco Puddu sull’accordo tra Comune di Assemini e Cagliari calcio per la realizzazione della controstrada è l’ennesima prova di scarsa trasparenza. Mentre attendiamo di conoscere come siano giunti alla determinazione del controvalore per la mancata realizzazione della controstrada, poniamo un secondo quesito: con quale atto pubblico Assessore e Sindaco avrebbero chiuso l’accordo e incassato i 90mila euro?Ripercorriamo la vicenda. Nel 1998 l’Amministrazione comunale di Assemini concedeva alla Società Cagliari calcio di realizzare il centro sportivo “Asseminello” in una zona agricola. In cambio, il Cagliari calcio si impegnava a realizzare una controstrada del valore di 188milioni di lire (corrispondente ad oltre 97mila euro). Al Comune competeva l’onere di espropriare le aree per la realizzazione della stessa, ma questo non poté avvenire per questioni tecniche. L’11 luglio 2002, il commissario straordinario riprese in mano la pratica irrisolta e siglò con la società sportiva un nuovo accordo: prendendo atto che la contro strada non poteva essere realizzata, ne venne attualizzato il valore proiettando la cifra in investimenti pubblici alternativi per oltre 142mila euro (illuminazione Piazza Sant’Andrea e Parco comunale).
In tre anni il beneficio pubblico aumenta da 97 mila euro a 142mila euro. Ben 50mila euro in più. L’illuminazione delle due aree venne realizzata, ma non dal Cagliari calcio. Quindi, rimaneva in piedi l’onere dei 142mila euro a carico della società sportiva. Il 15 maggio del 2014, la questione arriva in Consiglio comunale e l’Assessore Mandas converge sulla necessità di concludere definitivamente la pratica attualizzando il valore del beneficio pubblico, dopo sedici anni, in complessivi 200mila euro. Si arriva al mese di febbraio del 2018 e con l’ennesimo colpo di teatro, Assessore e Sindaco dichiarano di aver definito una nuova convenzione che stabilisce una monetizzazione dell’onere in 90mila euro. Cioè 7mila euro in meno rispetto al 1998; 57mila euro in meno rispetto al 2002 e 110mila euro in meno rispetto al 2014.
Vista la gravità dei fatti nonché l’enorme vantaggio economico conseguito dal Cagliari calcio, ribadiamo l’esigenza di conoscere sulla base di quale valutazione tecnica sia stata commisurata la cifra di 90mila euro anziché 200mila euro e sulla base di quale atto giuridicamente rilevante il Comune abbia definito la convenzione e accreditato nelle casse comunali l’importo concordato. È bene precisare che in mancanza di atto pubblico formale, tale accordo è da ritenersi privato, quindi privo di ogni valore.