Adelaide Carta, Angelo Liberati, Annalisa Cocco, Arias, Bob Marongiu, Kreo Arte, Mariantonia Urru, Patrizia Camba, Quattromani, The AB Factory, Roberto Ziranu, Valeria Tola, Walter Usai hanno donato le creazioni che andranno all’asta, il prossimo 9 marzo, durante l’evento benefico organizzato dall’associazione culturale Le Donne Sarde all’hotel Regina Margherita di Cagliari. I fondi raccolti saranno convertiti in carte prepagate CONAD che il Centro antiviolenza Onda Rosa potrà utilizzare per sopperire alle spese della Casa rifugio.
Accanto ai quattordici artigiani, artisti, designer e stilisti sardi, anche privati e donatori anonimi aprono il cuore, con opere d’arte e pezzi d’artigianato artistico, a una battaglia importante: la lotta contro la violenza maschile sulle donne. Tra i nomi compare anche la Falegnameria Ecologica di Guspini con un pezzo di arredamento che sarà donato direttamente alla Casa rifugio.
A sostenere l’evento saranno anche Giulia Giornaliste Sardegna e il Centro Antiviolenza Donna Ceteris di Cagliari, che – insieme alla sua Presidente, Silvana Maniscalco – opera in sinergia con la realtà nuorese, diretta da Luisanna Porcu, psicologa e segretaria nazionale della rete Di.Re (Donne in rete contro la violenza).
Attraverso l’asta, l’associazione Le Donne Sarde – fondata nel 2016 da un gruppo di giornaliste del magazine online “La Donna Sarda” – vuole dare un contributo concreto alla realtà sarda, dove, secondo gli ultimi dati ISTAT, il 32,3 % delle donne ha subito nella propria vita una qualche forma di violenza fisica, psicologica ed economica.
Secondo i dati forniti da Donna Ceteris, che ha sedi a Cagliari e a Quartu Sant’Elena, solo nel 2017 ben 304 donne si sono rivolte al Centro, con un totale di 1528 interventi di accoglienza, supporto psicologico, legale, sociale e anti stalking. Numeri che vanno abbattuti anche attraverso il supporto a realtà come quella cagliaritana e nuorese, in prima linea nel sostegno alle donne che vogliono spezzare la violenza e costruire una nuova vita.
A oggi la Casa rifugio nuorese ospita quaranta donne e trentotto bambini, provenienti da tutta la Sardegna e per questo motivo – per sostenere le spese elevate a cui, quotidianamente, va incontro – ha bisogno di finanziamenti costanti.
Un luogo speciale dove donne e bambini intraprendono un percorso di libertà riguadagnando la forza personale, emotiva e psicologica necessaria a spezzare la violenza e a lasciare l’uomo che la esercita. «È un luogo di donne sole», precisa Luisanna Porcu, «perché in Italia non esistono luoghi che le accolgano a eccezione dei centri antiviolenza».
Ogni oggetto acquistato all’asta porterà sempre con sé un importante significato: aver contribuito a portare luce, speranza e a dare una nuova vita alle donne che hanno scelto con forza e coraggio di uscire dalla spirale della violenza maschile.