Ridurre la pressione fiscale e semplificare il sistema tributario; favorire l’accesso al credito; sostenere la crescita e la competitività; proseguire e migliorare gli interventi per il lavoro e la formazione; costruire un percorso di successo per Impresa 4.0 e l’utilizzo del digitale.
Sono queste le cinque proposte contenute nel documento “Per tornare a crescere” che Confartigianato Imprese Sardegna ha predisposto in vista delle elezioni del 4 marzo e che gli Artigiani rivolgono alle forze politiche, con un messaggio chiaro: “Ripartiamo dalle piccole imprese che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 65,3% degli occupati”.
“Le aziende che rappresentiamo hanno bisogno di un forte interesse da parte dei parlamentari sardi che si accingono ad affrontare la prossima legislatura – affermano Antonio Matzutzi e Stefano Mameli, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – per questo abbiamo stilato dei punti chiari e semplici con le priorità e i temi di forte interesse del sistema produttivo regionale”.
Il documento, pubblicato al link https://www.sardegnaimpresa.it/politiche-2018/, è a disposizione di ogni candidato che vorrà sottoscriverlo come impegno, qualora eletto, a portare avanti le istanze degli artigiani e delle piccole imprese. Confartigianato si impegna a rendere noti i candidati che sottoscriveranno il documento e a valutare durante i cinque anni di mandati l’effettivo impegno profuso dai parlamentari verso queste istanze.
“Ovviamente siamo disponibili a incontrare ogni forza politica – continuano Matzutzi e Mameli – e vogliamo che i candidati che ambiscono a rappresentare la Sardegna in Parlamento, siano ben consapevoli di quali siano le priorità del territorio e, soprattutto, del mondo dell’artigianato e della micro e piccola impresa, cuore pulsante dell’economia regionale e nazionale”.
Le proposte di Confartigianato, inoltre, sono sintetizzate in due messaggi–manifesto rivolti ai candidati alle elezioni: “Sapete come raddrizzare l’Italia?” e “Fateci una bella sorpresa: non fateci sorprese”.
“Una scelta, quella del 4 marzo – sottolineano da Confartigianato Sardegna – che, al di là delle preferenze politiche, definirà il futuro del Paese, dei cittadini e delle imprese. La speranza è quella di riportare la piccola impresa e l’artigianato al centro delle scelte economiche del nuovo governo”.
“Le micro, piccole e medie imprese rappresentano il 99,4% delle imprese del Paese – spiega Matzutzi – ma sono le destinatarie di leggi in deroga, come se le leggi ordinarie vengano fatte per una sparuta minoranza. E’ una delle chiave di rovesciamento di prospettiva che noi chiediamo a chi si candida al governo del Paese”.
“Per tornare a crescere” – secondo Mameli – è necessario sostenere crescita e competitività, riducendo la pressione fiscale, tagliando il costo del lavoro, promuovendo l’export, incentivando l’innovazione tecnologica e puntando, contemporaneamente, a valorizzare il lavoro artigiano che, con la sua flessibilità, è il vero valore aggiunto dell’economia italiana”.
“Oltre alle cinque proposte – conclude il Segretario Regionale di Confartigianato – il mondo delle piccole imprese ha bisogno di due interventi di contesto: il superamento dell’attuale legge quadro sull’artigianato del 1985, ormai superata, e una legge che regolamenti la rappresentanza, per evitare che chiunque possa vantare di avere rappresentatività del settore, proprio come accade oggi”.
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