Contas – Dossier carne. Destagionalizzazione e porzionatura per contrastare il crollo dei consumi (-7,8%) e la concorrenza
Il Consorzio si allea con il Dipartimento di Agraria e Federalberghi per conquistare dei nuovi mercati
Il Consorzio dell’agnello di Sardegna Igp si allea con il mondo accademico e della cucina per pianificare progetti di ricerca e di diversificazione dell’offerta con l’obiettivo di contrastare il crollo dei consumi delle carni e una concorrenza più agguerrita, che stanno facendo crollare il prezzo dell’eccellenza sarda, rendendola antieconomica per il pastore.
Un cambiamento di approccio e una nuova cultura da parte del Contas che parte dallo studio dei dati e delle tendenza.
CROLLO DEI CONSUMI. “I dati riportati dall’Osservatorio nazionale sui consumi delle carni, infatti, nel 2017 mostrano un forte calo per tutti i prodotti carnei – spiega il direttore del Ccontas Alessandro Mazzette – . Il picco peggiore però lo registrano i consumi di carni rosse: – 5.8%. 16 milioni di italiani nel 2016 hanno ridotto i loro consumi di carne. In particolare, sono scesi i consumi di carni bovine (-5%) e ovine (-7.8%). Complessivamente il consumo di carne quotidiano è calato, in media, di 85 grammi. Le carni ovine detengono il record negativo di consumo pro capite: è il più basso del Vecchio continente con soli 2,5 grammi”.
CONSUMI STAGIONALI. Questo drastico calo dei consumi che perdura dal 2008, in corrispondenza dell’inizio della crisi economica, ha spinto gli operatori della Sardegna a ricercare nuovi sbocchi commerciali all’estero, individuando nella Spagna un mercato importante per lo smercio dei nostri agnelli.
Tuttavia, il mercato Spagnolo ha una forte connotazione stagionale e come per l’Italia il consumo è per lo più concentrato in prossimità delle festività natalizie e pasquali.
Stagionalità dei consumi che porta ciclicamente un drastico calo del prezzo delle carni d’agnello (– 50%) a seguito delle feste natalizie che si protrae per i mesi di gennaio e febbraio condizionando la vendita di circa 200 mila agnelli IGP con una perdita netta per gli allevamenti di oltre i 4 milioni di euro.
A questo si aggiunge un mercato Europeo della carne d’agnello altamente competitivo, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di alta qualità come l’agnello da latte, fortemente sovvenzionato dall’Unione Europea a discapito delle nostre produzioni.
COMPETITOR. Inoltre, “a seguito di un’attenta analisi del sistema Europeo svolta dal Consorzio di Tutela dell’agnello IGP – dice ancora Alessandro Mazzette – è emerso che questo settore, contrariamente a quanto avvenuto in Sardegna, ha registrato in questi ultimi anni un radicale mutamento che ha riguardato soprattutto lo sviluppo di nuove tecnologie dei tagli e della conservazione che permettono di esportare carne ovina fresca e congelata, tagliata e disossata, e di dividere i vari tagli tra i diversi importatori. In questo modo, è possibile soddisfare in modo mirato e complementare la domanda da parte del mercato in funzione del tipo di carne consumata e del potere di acquisto dei consumatori. Questa nuova offerta commerciale negli ultimi anni ha registrato un forte aumento delle carni ovine importate in Italia: nel 2016 sono state acquistate dall’Inghilterra circa 5.000 tonnellate di carne di agnellone”.
I PROGETTI DEL CONSORZIO. “Per far fronte a queste problematiche e per rispondere alla diversificazione della domanda e superare la stagionalità – sottolinea il presidente del Contas Battista Cualbu – il Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna IGP ha intrapreso una serie di iniziative per valorizzare l’insieme della carcassa (dai tagli meno nobili a quelli più nobili) e ha inoltre ricercato nuovi sistemi di congelamento capaci di preservare la struttura della carne. Lo scopo è quello di adeguarsi ai nuovi sistemi di vendita adottati dal settore internazionale e presentarsi al consumatore con un prodotto che possa rispondere alle varie esigenze”.
CONVENZIONE CON DIPARTIMENTO AGRARIA. Il Consorzio di Tutela considera indispensabile sviluppare un approccio sinergico di tutta la filiera al nuovo progetto, dall’allevatore sino al consumatore finale che dovrà essere informato su tutti gli aspetti della produzione. Ed è proprio su questo ultimo aspetto che “la convenzione con l’Università di Sassari diventa indispensabile in quanto permetterà di valutare la qualità organoletica della carne di agnello sia fresco che congelato e di rendere queste informazioni disponibili al consumatore” dice Cualbu.
“La nuova strategia promozionale del Consorzio – precisano il presidente – sarà legata alla qualità delle carni d’agnello IGP e alla loro salubrità certificata e garantita, aspetti che se pur fondamentali, sempre più spesso, sono compromessi da cibi anonimi, con scarse qualità nutrizionali, o addizionati e di origine per lo più sconosciuta. Ogni anno si registra l’arrivo in Italia di ingenti quantitativi di carni di agnello di origine extraregionale che, in assenza di percorsi comunicativi adeguati e di controlli puntuali, può essere confusa con il prodotto di origine Sarda, conosciutissimo ed apprezzatissimo dai consumatori”.
PROTOCCOLO DI INTESA CON FEDERALBERGHI. Si rende in tal senso necessario attivare specifici percorsi di valorizzazione dell’agnello Igp di Sardegna enfatizzando il legame strettissimo tra il prodotto ed il territorio di origine. Su questo importante aspetto il protocollo d’intesa con Federalberghi Sardegna diventa fondamentale al fine della valorizzazione delle carni all’interno della ristorazione.
“Grazie a questa collaborazione – sottolineano presidente e direttore – saranno create una serie di iniziative promozionali che permetteranno di dare maggior visibilità alle carni d’agnello sfruttando soprattutto il periodo estivo in cui è massima la presenza dei turisti. Con l’obbiettivo di soddisfare le esigenze della ristorazione il Consorzio si impegna a porre in essere tutte le attività volte alla diversificazione dei tagli e alla tipologia di prodotto: dal congelato al termizzato”.
Inoltre, il nuovo piano di destagionalizzazione e porzionatura permetterà di presentarci alle più importanti fiere di settore nel panorama internazionale apprendo nuove opportunità di mercato soprattutto fra i nuovi importatori presenti nei Paesi Arabi sempre più interessati alle carni ovine di qualità.
PROGRAMMA PROMOZIONE. Il Consorzio ha già stilato un programma biennale di promozione dell’Agnello. Le prime tappe sono le fiere Alimentaria di Barcellona ad aprile, Cibus a Parma a maggio, Sial a Parigi ad ottobre e Tuttofood a Milano per maggio 2019.