Elezioni 2018 Lega boom? Centrodestra vicino all’impresa. M5S, Pd, Liberi e Uguali: gli ultimi feeling sul voto del 4 marzo.
Elezioni 2018 sondaggi: da sabato 17 febbraio è vietata per legge la pubblicazione di sondaggi elettorali e sentiment sulle elezioni politiche 2018 del 4 marzo
Su Affaritaliani.it i feeling sulle elezioni 2018. Nessun valore statistico, nessun sondaggio, ma le sensazioni che si respirano nelle sedi dei principali partiti politici sul voto politico del 4 marzo. Aggiornamenti continui fino alla chiusura delle urne, prevista per domenica 4 marzo alle ore 23.
CENTRODESTRA
Nel Centrodestra tira aria di quasi vittoria. Parlando con deputati e senatori di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc l’impressione è quella di essere molto vicini ad avere la maggioranza, più facile al Senato che alla Camera. In Forza Italia iniziano a temere seriamente il sorpasso da parte della Lega, nonostante l’ottimismo profuso da Silvio Berlusconi. In Via Bellerio sono convinti di arrivare davanti in tutto il Nord, soprattutto in Veneto, e di ottenere buoni risultati anche al Centro-Sud. Obiettivo 10% nel Lazio e almeno sopra il 7-8 in Puglia, Sardegna e Sicilia. Forza Italia spera nel Mezzogiorno, Campania in testa, per bilanciare il dato delle altre Regioni. Gli azzurri temono di essere indietro anche in Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Fratelli d’Italia ha come obiettivo non dichiarato il 5%, una percentuale superiore sarebbe un successo. Nci-Udc, invece, è preoccupata di fallire l’obiettivo del 3% a causa soprattutto del Nord Italia. |
MOVIMENTO 5 STELLE
Nel Movimento 5 Stelle sono certi di risultare la prima forza politica nella parte proporzionale anche se i dubbi sulla possibilità di sfondare quota 30% sono numerosi. L’impressione tra i grillini è quella di essere particolarmente forti al Mezzogiorno dove la speranza è quella di superare ampiamente il 30% in Sicilia, Calabria e Sardegna. Ottimismo anche per il risultato nel Lazio e a Roma, anche se il dato della vittoria di Virginia Raggi sarà difficilmente ripetibile. Al Nord, invece, prevale il pessimismo. I 5 Stelle temono di restare sotto il 20% in Veneto e in Lombardia, ad esempio, e di vedere così compromessa la corsa al governo. |
CENTROSINISTRA Pessimismo nel Centrosinistra con il Partito Democratico che, malgrado le parole di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, dietro le quinte teme un risultato negativo. C’è perfino chi parla della possibilità di scendere fino al 20%, comunque appare molto difficile – parlando con senatori e deputati – il raggiungimento del 25% preso da Pierluigi Bersani nel 2013. Non solo, la preoccupazione è quella di vincere in pochi collegi uninominali e quasi tutti in Toscana ed Emilia Romagna. Il Pd teme anche che +Europa di Emma Bonino e Bruno Tabacci possa raggiungere e superare il 3% sottraendo così una quindicina di deputati al partito guidato da Renzi. Pd in ansia soprattutto al Sud dove, dicono i politici, la partita sembra tra Centrodestra e 5 Stelle. Al Nord il timore è quello di non essere la prima forza non solo in Veneto, dove la Lega viene data fortissima, ma anche in Lombardia e forse perfino in Piemonte e in Liguria. Quanto alle altre due liste, Civica Popolare e Insieme, dalle chiacchierate off the record sembra che la battaglia sia quella dell’1% e non del 3.
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LIBERI E UGUALI
Liberi e Uguali punta ad un risultato che possa ridare alla sinistra non Pd un ruolo di primo piano. L’obiettivo iniziale era la doppia cifra, come più volte detto da Massimo D’Alema, ma il timore è quello di restare intorno al 6%, stando almeno a quanto affermano i parlamentari di LeU. La speranza però è di prendere consensi dall’astensione e di arrivare a quota 7-8%. Determinante, sembra, il voto nel Centro e in particolare in Toscana e in Emilia Romagna. Al Nord e al Sud, stando sempre alle impressioni, difficilmente il dato elettorale sarà particolarmente al |
Fonte: www.affaritaliani.it