La Fondazione Sardegna Film Commission accompagna al Festival di Berlino l’unico film italiano in concorso: “Figlia mia” di Laura Bispuri.
Il film italiano in concorso alla 68ma edizione del Festival di Berlino, “Figlia mia” di Laura Bispuri, interpretato da Valeria Golino, Alba Rorhwacher, Udo Kier e dagli attori isolani Sara Casu e Michele Carboni, porta al Festival di Berlino tutta la magia della Sardegna.Il film è una produzione Vivo Film e Colorado Film con Rai Cinema. Prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo film e Maurizio Totti e Alessandro Usai per Colorado Film, il film è una coproduzione internazionale con la tedesca Match Factory Productions e la svizzera Bord Cadre Films, in coproduzione con ZDF/arte e RSI Radiotelevisione svizzera.
L’opera seconda della Bispuri (il debutto era stato con “Vergine giurata”, nomination per l’Orso d’oro nel 2015), ha ottenuto il sostegno di Eurimages, del MibacT – Direzione Generale Cinema, della Regione Sardegna e della Fondazione Sardegna Film Commission.
Per la prima volta dalla nascita della Fondazione Sardegna Film Commission, un film “Made in Sardegna” entra in concorso alla Berlinale: la Fondazione ha seguito la nascita di questo progetto sin dal 2013, invitando la regista Laura Bispuri a scoprire la Sardegna con una serie di scouting e di incontri sul territorio con la comunità delle novenanti del Sud Sardegna e della Barbagia.
A questo primo contatto, sono seguiti tre anni di intenso sviluppo sull’isola, culminati nell’estate 2017 con le riprese del film in Sardegna dopo una serie di casting sul territorio per individuare la giovane protagonista che interpreta la figlia contesa tra le due madri: è stata scelta Sara Casu, al suo debutto cinematografico. Le riprese hanno avuto luogo principalmente nel comune di Cabras e hanno interessato anche i comuni di Riola Sardo, San Vero Milis e Oliena.
Una vera e propria storia d’amore è nata tra Cabras e Laura Bispuri, che racconta: «L’idea di partenza è sempre stata quella di voler raccontare una Sardegna fuori dagli stereotipi. Quello che mi affascina fortemente della Sardegna è la contaminazione continua e stratificata tra la potente tradizione arcaica e il mondo contemporaneo. Insomma sentivo che Cabras poteva aiutarmi a raccontare questa contaminazione. Mi sembra un luogo che non si comprende subito ad un primo sguardo.
É un luogo misterioso, un labirinto in cui l’identità si mescola ed è in movimento, in una continua ricerca, un po’ come nei personaggi del film. E poi Cabras ha una luce particolare, i riflessi tra mare, laguna, saline, tutto rende la luce diversa. E le case sono basse e a volte mi sembra di non stare più in Sardegna ma in Sudamerica. La storia è calata in una realtà molto specifica e riconoscibile come sarda e appartenente a Cabras, ma nello stesso tempo questa realtà può diventare metafora di un mondo molto più grande e universale».
Ma non solo Festival, la Sardegna Film Commission sarà attiva allo European Film Market nella prestigiosa cornice dell’Italia Pavilion insieme a Istituto Luce Cinecittà e alle altre Film Commission italiane membre di IFC (associazione nazionale delle film commission), con una delegazione di talents e produttori isolani e per presentare un catalogo di 52 progetti “Made in Sardegna” in cerca di co-produzione e distribuzione.
Tra i numerosi progetti – tutte produzioni assistite dalla Sardegna Film Commission già beneficiari di fondi regionali e della Fondazione – i film di Gianfranco Cabiddu, Laura Luchetti, Victor Cruz, Bonifacio Angius, Bepi Vigna, Francesca Lixi, Peter Marcias, Mario Piredda, Giovanni Columbu, Paolo Zucca, Stefano Odoardi, Fabio Olmi, Nicola Contini, Silvia Perra, Marco Amenta, Giuseppe Casu, Alberto Diana, Graziano Chiscuzzu, Daniele Maggioni e Maria Grazia Perria, Tomaso Mannoni, Stefania Muresu, Marisa Vallone, Davide Melis e Antonia Iaccarino, Igor Biddau, Sergio Naitza.
Prosegue inoltre l’impegno della Fondazione sui temi della produzione audiovisiva ecosostenibile di cui la Sardegna è tra i principali promotori europei: insieme alla produttrice di “Figlia mia”, Marta Donzelli, la direttrice della Film Commission Nevina Satta parteciperà a tre momenti di confronto delle buone prassi “green”.
Si inizia il 17 febbraio con la conferenza Sustainability on set organizzata dal magazine tedesco “Green Film Shooting” insieme ai principali produttori ed istituzioni europee, per continuare lunedì 19 nell’ambito del meeting annuale dei fondi regionali europei (Cine Regio) che perseguono politiche green e concludere martedì 20, nella prestigiosa cornice dell’Audi Berlinale Lounge, con il focus dalla Berlinale con i testimonial ‘green’ ospiti del Festival.
Il brand Sardegna sul red caarpet della Berlinale
Per festeggiare la prima anche un parterre di eccellenze isolane
che raccontano la Sardegna attraverso gusti e profumi dell’isola
La Film Commission della Regione Sardegna accompagnerà a Berlino il cast, la troupe e la delegazione istituzionale del film che parteciperanno alla prima mondiale domenica 18 febbraio.
Alla proiezione seguirà una serata ispirata alla Sardegna, che si svolgerà in collaborazione con l’Accademia Casa Puddu, scuola di formazione dell’alta Cucina, che per questo evento ha coinvolto due suoi giovani docenti espressione della nuova cucina sarda: Salvatore Camedda e Francesco Vitale. Camedda, giovanissimo chef e patron del ristorante Somu a San Vero Milis e Vitale, ai fornelli di Cucina.eat a Cagliari, faranno degustare agli ospiti internazionali una cucina innovativa che conserva l’autenticità sarda ma con un gusto per il contemporaneo.
L’evento è organizzato in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Sardegna Film Commission, Film und Medienstiftung NRW & The Match Factory, Vivo film, Colorado Film with Rai Cinema, Match Factory Productions, Bord Cadre films e vede come sponsor e fornitori delle materie prime della serata, alcune eccellenze isolane: Accademia Casa Puddu, Sa Scolla, la cantina Su’entu, i prodotti Nieddittas della CPA Società Cooperativa, il pastificio Cellino, i distillati Pure Sardinia, i prodotti di L’orto di Eleonora e i formaggi Argiolas.