«Il volo delle foglie autunnali. Dall’alba al crepuscolo» è il libro appena dato alle stampe da Ida Murru, scrittrice sarda alla sua seconda pubblicazione, dopo il fortunato esordio del 2015. In verità, questo nuovo libro è una rivisitazione del suo precedente lavoro «Dall’archivio della mente» e ripercorre l’interessante autobiografia dell’autrice, i momenti salienti della sua esistenza, ma anche i tratti principali delle epoche che ha attraversato, in un affresco dinamico. Così, pagina dopo pagina, il lettore segue i cambiamenti nella vita personale della scrittrice, di pari passo alla trasformazione sociale dell’Italia.
La Murru ha lasciato la sua amata isola nel lontano 1967, alla ricerca del suo posto nel mondo. La partenza, con approdo a Firenze, le ha aperto le porte per la realizzazione professionale e umana. All’istituto dei ciechi di Firenze ha conseguito il diploma di massofisioterapia e, sempre lì, ha iniziato il suo lavoro come insegnante.
Attraverso preziose miniature tratte dallo scrigno della sua mente, l’autrice parla della sua famiglia; delle tradizioni della Sardegna, con i suoi sapori e gli aromi, usi e costumi, nonché dei pittoreschi paesaggi osservati negli spostamenti verso e dalla casa natia. Riferisce altresì di alcune tradizioni della città di Firenze, dove abita da mezzo secolo; di alcuni suoi viaggi; della didattica della vecchia scuola; della sofferenza, dovuta alle difficoltà e alle patologie fisiche che ha dovuto affrontare. Della svolta, portata avanti con caparbia determinazione, per raggiungere autonomia economica e gratificazione nel lavoro.
«Consapevole che la vita è un alternarsi di colori, chiari e scuri, di luci e ombre, di dolcezze e di amarezze, per alcuni più facile per altri ben più complessa, l’autrice trasporta questa varietà nella scrittura – si legge nel retro della copertina -. Tratteggia la sua storia spesso con ilarità, divertendosi lei per prima a raccontarla. Altre volte si percepisce la forte commozione e la tristezza che ancora alcuni ricordi richiamano alla sua memoria. Rievoca la sua storia d’amore, bella ma con un epilogo doloroso; l’incontro con Priscilla, il cui percorso di vita è ricco di colpi di scena».
È un libro prezioso, in sintesi, che salvaguarda la memoria personale e collettiva, minacciata dallo scorrere frenetico del tempo.