Omaggio tra parole, note e visioni a due figure di spicco della cultura del Novecento – il “prete di strada” fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova e il cantautore genovese che ha saputo dar voce agli ultimi e agli emarginati – con la pièce, con drammaturgia di Marco Andreoli e musiche eseguite dal vivo da Francesco Forni, Ilaria Graziano e Remigio Furlanut, che ripercorre la storia di un’amicizia per raccontare il “quinto Vangelo” di Don Gallo.
Il fascino di canzoni indimenticabili, raffinate ed emozionanti poesie in musica e il valore dell’impegno civile in favore degli “ultimi” per “Angelicamente Anarchici/Don Andrea Gallo e Fabrizio De André” – originale spettacolo diretto e interpretato da Michele Riondino (“Il giovane Montalbano” nell’omonima serie tv e prossimamente protagonista de “La mossa del cavallo” dal romanzo di Andrea Camilleri) in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione di Prosa 2017-18 nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
La pièce – liberamente ispirata alla figura del “prete di strada” in prima fila in difesa dei poveri e degli emarginati ma anche in importanti battaglie per i diritti umani e in nome della pace – debutterà in prima regionale giovedì 22 febbraio alle 21 all’Auditorium Comunale di Arzachena per approdare venerdì 23 febbraio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e infine sabato 24 febbraio alle 21 al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a Cagliari (dove aprirà “Il Terzo Occhio” – la nuova Stagione di Teatro Contemporaneo del CeDAC dedicata alle “nuove creatività”).
Viaggio tra il Novecento e il Terzo Millennio – alla riscoperta di valori fondamentali e troppo spesso dimenticati, come di temi centrali del messaggio cristiano, che riaffiorano in un inedito “quinto Vangelo”. «I miei vangeli sono cinque: Matteo, Marco, Luca, Giovanni e Fabrizio» ha dichiarato Don Andrea Gallo: «È la mia Buona Novella laica. Scandalizza i benpensanti, ma è l’eco delle parole dell’uomo di Nazareth che, ne sono certo, affascinò il mio amico Fabrizio».
Sulla scena Michele Riondino ricorda l’amicizia tra il sacerdote e il musicista – due rivoluzionari, ciascuno a suo modo, capaci di guardare oltre le apparenze, di infrangere le convenzioni e vincere i pregiudizi, di scoprire la bellezza nei luoghi più impensati, viaggiando sempre «in direzione ostinata e contraria» con la consapevolezza che «dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior». Tra gli angeli caduti di una società che ha sempre più bisogno di eroi, Don Andrea Gallo e Fabrizio De André hanno saputo riconoscere il volto dell’amore nel dolore, per offrire accoglienza e consolazione o raccontando le umane tragedie trasfigurandole in una nuova luce di verità. Le canzoni di Faber narrano la vita, tra luci e ombre, ma pur mostrando la realtà in tutta la sua crudezza restituiscono dignità agli offesi, scherniscono il potere e l’arroganza, smascherano l’ipocrisia.
Don Andrea Gallo – da autentico soldato di Cristo, già partigiano in gioventù, poi missionario in Brasile e di nuovo in Italia tra i ragazzi di un riformatorio e gli “ultimi” della sua città – ha sempre affermato le proprie opinioni, rompendo il muro del silenzio su questioni delicate e scottanti e prendendo apertamente posizione in nome della giustizia. Tra i molti appellativi – prete rosso, o “no global” – ha sempre rivendicato la propria libertà di pensiero, coerentemente con il suo percorso spirituale e umano: «Mi sono state attribuite tante etichette ma io non ho scelto un´ideologia, a 20 anni ho scelto Gesù: ci siamo scambiati i biglietti da visita e sul suo c´era scritto “sono venuto per servire e non per essere servito”» (da un’intervista a cura di Donatella Alfonso per “La Repubblica”).
“Angelicamente Anarchici” – con drammaturgia di Marco Andreoli e musiche eseguite dal vivo da Francesco Forni (che firma pure gli arrangiamenti), Ilaria Graziano e Remigio Furlanut, disegno luci di Luigi Biondi, costumi di Eva Nestori e direzione tecnica di Francesco Traverso, mentre il cuore è stato creato da Alessandro D’Anna (produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano / Promomusic) – dà voce al temerario “prete di strada”, infaticabile protettore dei derelitti. In un ipotetico aldilà – immaginato come una sorta di limbo – Don Andrea Gallo si confronta con le alte gerarchie ecclesiastiche e riscopre il più profondo messaggio evangelico nelle splendide ballate e nelle parole a volte sferzanti, a volte dolcissime di Fabrizio De André.
Un ritratto non agiografico del sacerdote, senza retorica né intenti celebrativi – spiega Michele Riondino a Livia Grossi in un’intervista per Il Corriere della Sera: «piuttosto il desiderio di dar voce al suo pensiero e alla profonda amicizia che lo legava al cantautore genovese», tra racconti e canzoni, da “Crêuza de mä” alla storia di “Bocca di Rosa”. «Don Gallo ha scritto il vangelo dell’utopista» — conclude Riondino — «e la sua vita è la dimostrazione, ha portato la bandiera dei partigiani e dei no tav, era comunista anarchico e pacifista, sempre al fianco di chi ha bisogno».
Sotto i riflettori Michele Riondino – volto noto del grande e del piccolo schermo, uno dei talenti più interessanti della scena contemporanea – da giovanissimo fondatore della “setta dei poeti estinti” agli studi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, dai corsi di mimo con Michele Monetta, agli spettacoli del Circo Bordeaux, poi i classici come “Macbeth” per la regia di Marco Bellocchio e “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller diretto da Giuseppe Patroni Griffi accanto a “La Pelle” di Marco Baliani e “Cani di bancata” di Emma Dante. Sul piccolo schermo in “Casa famiglia” con Massimo Dapporto, “Compagni di scuola” e “Incantesimo”, poi Distretto di Polizia e la miniserie “La freccia nera”, fino a “Il giovane Montalbano” e “Pietro Mennea – La freccia del Sud” – dove interpreta il protagonista, come ne “La mossa del cavallo” dal romanzo di Andrea Camilleri – dal 26 febbraio in tv. Al cinema “Uomini & donne, amori & bugie”, poi “Il passato è una terra straniera” di Daniele Vicari, “Noi credevamo” di Mario Martone, “Gli sfiorati” di Matteo Rovere, e ancora “Il giovane favoloso” di Martone e “Maraviglioso Boccaccio” dei Taviani, “Senza lasciare traccia”, film d’esordio di Gianclaudio Cappai, “La ragazza del mondo” di Marco Danieli e “Falchi” di Toni D’Angelo.
INFO & PREZZI
ARZACHENA
biglietti
Posto unico: intero 14 € – ridotto 11 €
INFO: cell. tel. 328.2397198 – [email protected]
TEMPIO PAUSANIA
biglietti
platea intero e galleria centrale 15 euro
platea ridotto e galleria laterale 13 euro
loggione 6 euro
contatti: tel. 079.630377 – cell. 388.3503817 – e-mail: [email protected]
CAGLIARI – Teatro TsE (via Quintino Sella) Is Mirrionis / IL TERZO OCCHIO
biglietti
intero 15 euro – ridotto 12 euro
ridotto abbonati CeDAC e residenti Is Mirrionis – 10 euro
info: cell. 345.4894565 – e-mail: [email protected] – www.cedacsardegna.it
prevendite:
Box Office-Sardegna: viale Regina Margherita 43, Cagliari tel. 070657428 – www.boxofficesardegna.it
online: www.vivaticket.it –
TsE /Teatro del Segno: [email protected] – cell. 3914867955 (dalle 17 alle 20)