In particolare il PdS chiede un intervento urgente per garantire ai numerosi sardi colpiti da questa patologia il controllo della glicemia attraverso gli strumenti diagnostici di ultima generazione e l’accesso alle terapie innovative, già in uso in molte regioni italiane, che oltre a ridurre gli evidenti disagi dei controlli e delle terapie e tradizionali, consentono un significativo risparmio per la comunità.
Le motivazioni delle limitazioni alla prescrizione addotte dalla Commissione PTR della Regione Sardegna, sottolinea il documento, risultano non corrette, spesso «in contrasto con il principio della libertà prescrittiva del medico» e «denotano un approccio alla gestione della malattia rivolto più al controllo della spesa pubblica che ad offrire un’efficace prevenzione e un valido supporto al controllo e alle terapie del paziente diabetico».
In Sardegna i diabetici sono 100.000. Il diabete coinvolge indirettamente circa un quarto della popolazione dell’Isola, che vanta il triste primato della maggior incidenza al mondo per il diabete di tipo 1 nella fascia di età tra 0/14 anni.
Questa patologia, come ricordano i Consiglieri del Pds, rappresenta un grave onere a carico del bilancio del sistema sanitario della Sardegna, che «potrebbe risparmiare fino a 25 milioni di euro con una migliore diagnosi, monitoraggio e cura della malattia», attraverso la riduzione delle complicanze e delle patologie associate che contribuiscono ad aggravare il costo socio-sanitario della malattia.
A questo risparmio si aggiungerebbero «gli oltre 325 milioni di costi indiretti causati dalla perdita di produttività perassenza da lavoro e pensionamento anticipato. Un diabetico costa in media oltre 2.300 euro all’anno per ricoveri, visite specialistiche e farmaci: si passa da 340 euro per la cura del solo diabete a 2.500 in presenza di almeno due patologie».