tumore al polmone con oltre 3.000 decessi all’anno solo in Italia
(fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità). E’ il radon. Un gas
incolore e inodore presente ovunque nel suolo e in alcuni materiali
edilizi.
All’aria aperta si disperde rapidamente, mentre in ambienti
chiusi tende a concentrarsi formando, insieme al fumo di sigaretta, una
combinazione letale. In Italia, dicono i ricercatori, la concentrazione
di radon è superiore alla media europea e mondiale.
E la Sardegna, con i suoi substrati magmatici (in particolare quelli effusivi), non fa
eccezione. Proprio dalla Sardegna parte un progetto che si propone di
debellare i rischi legati al gas. L’obiettivo è già nel nome:
Radoff. Spegnere il radon per restituire la salute ai cittadini. A
lanciare il nuovo dispositivo è CLAB (CASSITTA LAB SRL), una startup
innovativa con sede a Calangianus (Sassari). Un team composto da
giovanissimi ingegneri, geologi e ricercatori universitari, da sempre a
caccia di soluzioni per lo sviluppo sostenibile partendo dal territorio
della Gallura.
“L’idea – spiega l’amministratore delegato, DOMENICO CASSITTA
– è nata dopo la morte dei mie due zii materni, entrambi uccisi da un
tumore a pochi anni di distanza l’uno dall’altro. Le ricerche
compiute ci hanno portato ad approfondire gli effetti nocivi del radon.
Non tutti sanno che nell’aria che respiriamo ogni giorno, in casa come
in ufficio o in luoghi pubblici come ospedali e biblioteche, sono
presenti percentuali elevatissime di questo gas, che ha origine dalla
sequenza di disgregazione dell’uranio, si deposita nel tessuto
polmonare fino a dare origine a un carcinoma.
In commercio esistono
prodotti, come le barriere anti-radon, che però sono pensate
esclusivamente per edifici di nuova fabbricazione. Radoff, invece – ed
è questa la sua principale innovazione – OFFRE UNA RISPOSTA ANCHE
AGLI EDIFICI GIÀ ESISTENTI, senza bisogno di costosi interventi di
ripavimentazione: bastano pochi minuti per installarlo e attivare così
un’efficace barriera contro il radon”.
Un passo in avanti importante, tenuto conto che le attuali politiche urbanistiche, sia a
livello nazionale che locale, vanno contro il consumo di suolo, offrendo
incentivi a chi restaura e riqualifica l’esistente.
“Per creare Radoff abbiamo coniugato fluidodinamica, termodinamica ed ingegneria
chimica, mentre per mettere a punto il sistema di controllo – aggiunge
Cassitta – CI SIAMO AVVALSI DELLA PARTNERSHIP DI ABINSULA, AZIENDA
HI-TECH SARDA OGGI NOTA IN TUTTO IL MONDO. RINGRAZIO UNO DEI FONDATORI,
ANTONIO SOLINAS, PER LA FIDUCIA RIPOSTA IN NOI”.
“Ma non è tutto – prosegue Cassitta –. Radoff misura anche altri
parametri ambientali quali temperatura interna, umidità dell’aria,
ossigeno e manda un segnale d’allarme in caso di eventuali fughe di
gas. Il prodotto è stato brevettato lo scorso dicembre. Verrà immesso
sul mercato a partire da giugno 2018. Abbiamo inoltre avviato un accordo
con diversi Comuni di Sardegna ed Emilia – Romagna per una prima
sperimentazione”. Nel frattempo CLab pensa già al futuro. “Stiamo
progettando un upgrade – conclude Cassitta – che consentirà di
abbattere i rischi legati alle polveri sottili, dalle Pm10 alle Pm
2.5”.