«Il neo distretto delle Isole minori di San Pietro e Sant’Antioco è inserito nella ASSL di Carbonia, come previsto dall’atto aziendale, approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 47/24 del 10 ottobre 2017, che non può essere modificato da delibere aziendali sulla performance. Infatti, l’identificazione dei distretti segue una procedura rigidamente formalizzata alla quale naturalmente Ats si attiene.» La precisazione è arrivata questa mattina dalla Assl di Carbonia, che in un comunicato stampa ha spiegato che«nella deliberazione del Direttore Generale n. 130 riguardo il Piano delle Performance 2018-2020, da adottare entro il 31 gennaio di ogni anno, nella tabella che riassume l’erogazione delle prestazioni dell’assistenza territoriale attraverso i Distretti socio sanitari, per un evidente errore materiale è stato inserito il neo distretto Isola di San Pietro e Sant’Antioco nell’ASSL di Cagliari». Il comunicato prosegue: «Sorprende che si sia potuto pensare diversamente anziché apprezzare la volontà di Ats di attivare i distretti delle isole. Ats comunque sta già procedendo con delibera di rettifica a correggere la tabella.» Questo problema era stato segnalato dal Collegio Ipasvi di Carbonia-Iglesias attraverso una nota inviata all’assessorato regionale della Sanità, alla direzione generale dell’Ats Sardegna, alla direzione della Assl di Cagliari, alla direzione della Assl di Carbonia e ai sindaci di Carloforte e Sant’Antioco. Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, ha diramato un comunicato stampa nel quale evidenzia che «il Distretto “Isola di San Pietro Sant’Antioco” per ora esiste solo “sulla carta”, benché già da sei mesi sia stato approvato e inserito nella legge di Riordino del sistema sanitario: forse sarebbe il caso di dargli gambe, facendo funzionare i servizi territoriali come le case della salute. Quello che i cittadini dell’Arcipelago del Sulcis si aspettano sono risorse e personale per mettere in moto i servizi, non decisioni gestionali senza alcun senso. Sotto gli occhi di tutti c’è una ASSL 7 che non funziona, nella quale la domanda di salute non trova più risposta. Invito nel nostro territorio l’Assessore Regionale alla Sanità Luigi Arru, affinché verifichi di persona lo stato del nostro sistema sanitario e si attivi immediatamente per far partire le case della salute, senza ulteriori indugi».
Daniele Fronteddu