Durante lo scorso weekend, nell’ambito della costante attività antidroga finalizzata a contrastare il fenomeno dello spaccio, non solo nel centro storico ma anche nelle aree maggiormente degradate della città, i Carabinieri della Compagnia di Sassari hanno arrestato Salvatore Chighini, 35enne e Silvia Canu, 33enne, entrambi sassaresi e residenti nel quartiere di Santa Maria di Pisa.
Già nelle scorse settimane, nel corso di continui servizi di osservazione posti in essere nella zona, i militari dell’Arma avevano notato un frequente viavai di noti assuntori di sostanze stupefacenti nei pressi dell’abitazione della coppia.
Non appena i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile sono riusciti a individuare con certezza il luogo in cui i tossicodipendenti andavano presumibilmente a rifornirsi, è scattato il blitz. Nel corso della perquisizione domiciliare, i militari si sono trovati davanti a quello che è parso un vero e proprio supermarket dello stupefacente. Oltre al classico materiale utile al confezionamento della droga e a un bilancino di precisione, sono state infatti rinvenute ben tre diverse tipologie di sostanze stupefacenti già suddivise in dosi: cocaina, eroina e suboxone, ovvero un oppiaceo simile al metadone. Considerato che nessuno dei due arrestati è risultato essere tossicodipendente, anche con riferimento a quest’ultima sostanza, la destinazione d’uso accertata è stata inevitabilmente quella dello spaccio.
A ulteriore conferma che la detenzione dello stupefacente era finalizzata al “commercio”, il rinvenimento di un’agenda dove la coppia annotava con precisione e meticolosità tutti i “crediti” già riscossi o ancora da riscuotere. Gli investigatori dell’Arma sono quindi riusciti a ricostruire che l’attività posta in essere nell’abitazione non era saltuaria, bensì andava avanti già da un po’ di tempo e con una certa frequenza, garantendo introiti per diverse centinaia di euro.
Scattate le manette ai polsi, i due conviventi sono comparsi davanti al Tribunale di Sassari dove, dopo la convalida dell’arresto, è stato disposta nei loro confronti la misura cautelare dell’obbligo di firma considerato che erano incensurati.