Si potrà seguire il percorso sui siti della Regione Toscana e Toscana Notizie, sulla pagina Facebook Toscana Memoria all’indirizzo https://www.facebook.com/toscanamemoria/ e sulla pagina Facebook dell’Istituto ISI Pertini di Lucca all’indirizzo https://www.facebook.com/pertini.lucca.gov.it/ e con gli hashtag #toscanamemoria e #giornoricordo.
In coincidenza della giornata del 24 marzo dedicata al diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime (ONU) gli studenti dell’ISI Pertini di Lucca, con il supporto della prof.ssa Katia Giannelli, interverranno nel corso del dibattito di approfondimento culturale, organizzato dall’Area di potenziamento socio-economico dall’istituto, dietro interessamento del DS, prof.ssa Daniela Venturi, e dal Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani per condividere con i propri coetanei punti di riflessione ed esperienze vissute. Tutte le scuole che vorranno aderire potranno contattare il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani (email: [email protected]); successivamente verranno divulgate le modalità operative per la partecipazione.
È fondamentale il recupero della memoria storica di avvenimenti così significativi e drammatici per il nostro Paese; informare le giovani generazioni sul proprio passato anche se doloroso, costruisce l’unico viatico per l’acquisizione della consapevolezza dell’importanza di valori universali come la pace, la tolleranza e la giustizia. La civiltà si costruisce attraverso la cultura. Le Foibe, luogo simbolo di una tragedia italiana, possono e devono diventare motivo di riflessione, perché venga contrastata ogni forma di violazione della prerogative altrui e la vita umana venga considerata sacra.
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani si associa al pensiero espresso recentemente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla ricorrenza: “Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell’odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema”.