Come di consueto, sarĂ servito un gustoso aperitivo 🍸😋
Tra la fine del Settecento e i primi decenni del secolo successivo, grazie a maestri quali Johann Heinrich FĂĽssli e William Blake, si sviluppa in Inghilterra una pittura visionaria, onirica, pervasa di misticismo. A tale romanticismo fantastico si accosta l’interesse per la natura attraverso una rappresentazione ora pittoresca, ora sublime, rispettivamente ad opera di due grandi maestri, John Constable e Joseph Mallord William Turner (1775-1851).Turner, chiamato anche il pittore della luce, stupì i suoi contemporanei con tele spettacolari: il largo interesse per i contrasti tra luci e ombre e per gli effetti atmosferici gli permisero di costruire vedute di enorme carica drammatica, fino alla terribilitĂ del sublime.
Mari in tempesta, cieli sconvolti, notti tremende e luci corpose sono i luoghi della piccolezza dell’uomo, travolto e superato da una natura incommensurabile. Proprio la natura, nelle composizioni del maestro londinese, muterĂ con l’avanzar del tempo: i paesaggi saranno dissolti in effetti cromatici e luministici di grande potenza, le forme svaniranno a favore di una stillante trepidazione.
L’influenza della pittura di William Turner sarĂ notevole ben oltre i confini della Gran Bretagna: certi sviluppi dell’arte figurativa europea, giĂ nel corso dell’Ottocento, saranno debitori del contributo del visionario artista inglese.
(Nell’immagine: J.M.W. Turner, Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi, 1812. Olio su tela, 146 x 237 cm, Londra, Tate Gallery)
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