Pericolose e potenzialmente invalidanti, subdole e molto diffuse ma ancora troppo spesso sottovalutate. Sono le malattie reumatiche, oltre 150 diverse patologie che interessano l’apparato muscolo-scheletrico e che colpiscono oltre 5 milioni di italiani.
Per aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza su queste rilevanti affezioni si apre oggi a Cagliari la terza tappa della campagna nazionale #ReumaDays la SIR incontra i cittadini. Dal 17 al 18 marzo (dalle ore 10 alle 18) gli specialisti della Società Italiana di Reumatologia (SIR) saranno in Corso Vittorio Emanuele (adiacente Piazza Yenne) presso un info-point nel quale spiegheranno come giocare d’anticipo contro malattie molto serie come artrite reumatoide, spondilite, artrite psoriasica, connettiviti (lupus, sclerosi sistemica, sindrome di Sjogren, dermato-polimiosite, vasculiti), polimialgia reumatica e inoltre artrosi, osteoporosi e reumatismi extra-articolari come la fibromialgia.
Sarà distribuito l’opuscolo Come prevenire e affrontare le malattie reumatiche e verranno effettuate dimostrazioni pratiche di esami come la capillaroscopia. Previste anche incontri con discussione interattiva e tavole rotonde alla quale parteciperanno reumatologi e pazienti. “Nonostante siano sempre più diffuse, solo il 54% degli italiani sa che molte patologie reumatiche sono spesso curabili quando diagnosticate in tempi brevi – afferma il prof. Alessandro Mathieu, Consigliere Nazionale SIR e Direttore Cattedra e Struttura Complessa di Reumatologia dell’AOU di Cagliari -. Per sette cittadini su dieci, invece, esse consistono in semplici dolori provocati dall’invecchiamento o dal clima. In realtà, sono malattie che, oltre che minare seriamente la qualità della vita, possono, in alcuni casi, mettere anche a repentaglio la vita di chi ne soffre. Soprattutto se non vengono curate in modo adeguato e tempestivo. Grazie alle nuove terapie farmacologiche si può frequentemente garantire la remissione di molte delle malattie reumatiche, garantendo, quindi, un ritorno ad una vita normale.
Tuttavia, in ancora troppi casi siamo costretti a intervenire quando è già tardi e le cure risultano così meno efficaci. La nostra Società Scientifica ha perciò deciso di “scendere in piazza” in 11 città italiane per porre l’accento su quali sono i campanelli d’allarme da non trascurare. Gonfiore e dolore articolare, dolori muscolari persistenti, stancabilità, rigidità osteoarticolare e lombalgia, mani che cambiano di colore con il freddo, secchezza oculare sono sintomi che spesso si manifestano in corso di malattia reumatica. Chi ne soffre deve, quindi, rivolgersi tempestivamente al suo medico di famiglia che valuterà se consultare lo specialista reumatologo”.
“Il contrasto alle malattie reumatiche passa anche dagli stili di vita sani – aggiunge il dott. Gian Luca Erre, Coordinatore Regionale SIR per la Sardegna -. Come prima cosa va tenuto sempre sotto controllo il peso corporeo perché i chili di troppo causano un sovraccarico delle articolazioni e a lungo andare possono danneggiarle. Un altro fattore di rischio estremamente pericoloso è il fumo. Le sigarette, oltre ai tumori e ai disturbi cardiovascolari, favoriscono anche l’insorgenza di patologie autoimmuni sistemiche. Si calcola che, in una persona geneticamente predisposta, il fumo di sigaretta fa aumentare di ben 15 volte il rischio di artrite reumatoide. Nel nostro Paese, alcuni comportamenti non corretti sono ancora troppo diffusi e, infatti, oltre 11 milioni di italiani sono tabagisti mentre il 45% degli adulti è in sovrappeso. Durante questo tour spiegheremo anche le regole del benessere che devono essere sempre seguite a partire dalla giovane età.”. “Con questa iniziativa vogliamo anche promuovere la conoscenza, su tutto il territorio nazionale, della nostra disciplina – sostiene il prof. Giuseppe Passiu, Direttore Cattedra e Struttura Complessa di Reumatologia dell’AOU di Sassari -. In ambito reumatologico vengono trattate patologie spesso invalidanti che possono rendere difficili o impossibili anche semplici gesti quotidiani come aprire un barattolo, mettere una firma su un documento o guidare un’automobile. Delle potenziali limitazioni, dovute alle malattie reumatiche, si parla purtroppo ancora poco in Italia. I reumatologi, le associazioni di malati e tutti i professionisti che ruotano attorno alla persone affette da malattie reumatiche hanno un ruolo fondamentale all’interno del sistema sanitario, nel far fronte alle sfide presenti e future che dovremo affrontare per migliorare la prognosi e la qualità di vita dei nostri malati”.
Il progetto #Reumadays è realizzato grazie al contributo non condizionato di Sanofi, BMS, Abiogen, Abbvie, Novartis, Roche e Celgene. Dopo Rimini, Potenza e Ragusa le città coinvolte saranno: Siena (21-22 marzo), Perugia (24-25 marzo), Brescia (4-5 aprile), Udine (7-8 aprile), Padova (10-11 aprile), Ancona (17-18 aprile) e Pescara (20-21 aprile).