Coinvolto un imprenditore cagliaritano operante in vari settori economici
Il nucleo di polizia economico-finanziaria (P.E.F.) di Cagliari della Guardia di Finanza ha eseguito, in Sardegna e Lombardia, un decreto di sequestro, emesso dal locale tribunale – ii sezione penale, di immobili, partecipazioni societarie, automezzi, beni di lusso, rapporti finanziari e bancari nonché denaro contante, per un valore stimato pari ad oltre 4 milioni di euro, nella disponibilità di un imprenditore cagliaritano operante in vari settori economici.La misura di prevenzione patrimoniale adottata e che costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa svolta dalle fiamme gialle sotto la direzione della procura della repubblica di Cagliari, è scaturita da una serie d’indagini penali e controlli fiscali condotti, a partire dagli anni 2008 e 2009, dai finanzieri nel settore della criminalità economico-finanziaria, che hanno portato ad individuare, quale figura di rilievo, un soggetto coinvolto in numerose vicende giudiziarie relative a reati fallimentari, fiscali ed alla truffa aggravata per il conseguimento indebito di erogazioni pubbliche.
L’imprenditore, infatti, e’ risultato emergere quale comune denominatore di tutte le investigazioni, anche per la complessa rete societaria da lui realizzata nel tempo, caratterizzata da numerose aziende, spesso inattive, ritenute “schermi” a copertura delle attività illecite, oltre che per l’utilizzo di “prestanome”, in genere suoi familiari.
Questi, tra l’altro, si era nel tempo “spogliato” della titolarità della maggior parte delle cariche sociali detenute in precedenza nonché dei beni mobili ed immobili a lui intestati, passati nella disponibilità dei suoi parenti più prossimi.
In tale contesto, a seguito di ampia attività di indagine, i militari del gruppo tutela dell’economia del nucleo di P.E.F. hanno ricostruito il profilo di pericolosità “sociale” del tipo “economico-finanziaria” del proposto nonché individuato l’ingente patrimonio che era stato accumulato ed “occultato”, condizioni soggettive ed oggettive che hanno consentito di segnalarlo all’autorità giudiziaria per l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali.
In particolare, sotto il profilo soggettivo, è emerso come l’imprenditore fosse stato coinvolto, durante un arco temporale di oltre venti anni, in una serie di attività illecite, variamente modulate in termini di gravità ma tutte connotate dall’attinenza alla sfera dei crimini economico–finanziari. inoltre, l’“inclinazione” a delinquere del soggetto emergeva dalle diverse misure cautelari personali emesse nei suoi confronti nonché dalle condanne penali inflittegli.
Sotto il profilo oggettivo, anche grazie ad approfondimenti operati attraverso la valorizzazione dei dati contenuti nelle banche dati in uso al corpo, è stato dimostrato come il proposto, sebbene spogliatosi di ogni carica sociale ed intestazione formale di beni, avesse mantenuto, in realtà, la direzione degli asset societari nonché la disponibilità dei numerosi immobili e conti correnti, attraverso l’interposizione di persone fisiche e giuridiche.
In tale ambito, si dimostrava, inoltre, che le ricchezze riconducibili a lui o a suoi familiari erano in valore nettamente sproporzionato rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica svolta, tanto da poter ragionevolmente ipotizzare che fossero il risultato del reimpiego delle disponibilità economiche illecitamente accumulate.
Sulla base di tali evidenze, quindi, il tribunale di Cagliari, su proposta della locale procura della repubblica, ha emesso il decreto di sequestro “di prevenzione”, in vista della successiva confisca, che ha riguardato 8 unità immobiliari, 6 conti correnti bancari, denaro contante per circa 53 mila ero, 7 autoveicoli, 3 motoveicoli, quote di partecipazione riconducibili a 6 società, un’imbarcazione e 23 orologi di pregio, il tutto per un valore di oltre 4 milioni di euro.