GIULIAgiornaliste incontra giovedì 15 marzo alle 9.00 nella Facoltà di Studi Umanistici di Cagliari, aula 3/A del corpo aggiunto, gli studenti del Corso di Laurea in Beni Culturali e Spettacolo, nell’ambito dell’insegnamento di “Teoria e tecnica del linguaggio giornalistico”, tenuto dal collega Pietro Picciau, per affrontare i nuovi temi della comunicazione, a cominciare dal linguaggio. Un’occasione per proporre ai giovani, che si preparano a svolgere la professione del giornalista, un approccio pluridisciplinare sul piano dei linguaggi mediatici e sulle corrette forme della narrazione per garantire una rappresentazione coerente e specchiata della realtà, nel rispetto della dignità e dell’identità delle persone.
“Il giornalista è un professionista che deve aggiornarsi continuamente attraverso la formazione obbligatoria ma anche attraverso altri strumenti culturali per superare i vecchi modelli sociali infarciti di stereotipi, pregiudizi, discriminazioni che alimentano lo squilibrio di genere – sostiene la coordinatrice Susi Ronchi – deve aggiornarsi sui contenuti, essere sempre informato su ciò che accade intorno, e deve attualizzare il proprio linguaggio. Solo un giornalista ‘colto‘ conosce la realtà e la sa interpretare”.
GIULIA giornaliste vuole dare il suo contributo offrendo il proprio punto di vista con un seminario dal titolo: “La cultura dell’informazione.Per conoscere e interpretare la realtà“. Intervengono: Susi Ronchi, sul tema dell’aggiornamento degli strumenti di lavoro; Roberta Celot, sulle nuove frontiere del linguaggio: come abbattere le barriere tra i generi mantenendo la propria identità; Alessandra Addari, su donne e cucina tra luoghi comuni e prospettive future; Paola Cireddu, su “Il CIAK delle donne”: tra brevi spezzoni cinematografici e interviste video un racconto a più voci sulla creatività e la dimensione autoriale al femminile nel cinema in Sardegna; Morena Deriu, sulla lettura delle dinamiche di genere tra Wonder Woman e il mito delle Amazzoni; Federica Ginesu, sulle narrazioni distorte che creano stereotipi e accentuano le disparità di genere nello sport.