La Transumanza è stata candidata patrimonio culturale immateriale dell’Unesco dall’Italia (capofila), Grecia e Germania. “Un passo importante che va nella direzione del riconoscimento di un patrimonio culturale, sociale e ambientale – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Un patrimonio internazionale che vede tra i protagonisti proprio la Sardegna dove si alleva circa il 40% delle 7,2 milioni di pecore italiane”.
Un settore quello della pastorizia che gode già del riconoscimento sempre Unesco per il Pastoralismo nato su iniziativa della Provincia di Nuoro.
Proprio per questo Coldiretti nazionale chiede che la candidatura “vada accompagnata da un impegno concreto per salvare i pastori in Italia: circa 60mila allevamenti, spesso concentrati nelle aree più marginali del Paese. Occorre garantire un equo compenso al lavoro dei pastori oggi minacciato dai bassi prezzi pagati per latte e carne anche per effetto delle importazioni di bassa qualità dall’estero”.
“Richiesta che facciamo nostra e che ci vede spesso in trincea in difesa di questo comparto – riprende Cualbu –. Anche perché oltre ad avere il 40% del patrimonio ovino italiano, contiamo circa 12 mila aziende che danno lavoro a circa 25 mila persone. Un comparto che vanta 3 Dop (il Romano, prodotto per oltre il 90% in Sardegna, è il più importante pecorino della Ue in termini di produzione e valore generato, mentre il Fiore sardo è uno dei formaggi più antichi d’Europa) e l’Igp dell’agnello”.
Non solo la Sardegna è anche la prima regione del Mediterraneo in cui si pratica l’allevamento degli animali al pascolo (il 70 % della superficie isolana). Le pecore si nutrono per l’80% dalle essenze foraggere spontanee o coltivate e questo rende inscindibile il legame dell’elevata qualità dei prodotti caseari e delle carni dalle forme paesaggistiche in cui sono ottenuti. Grazie al pascolamento è stato, inoltre, forgiato il paesaggio isolano.
“La transumanza è storia, tradizione, cultura, ambiente – rimarca il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -, per questo sosteniamo con convinzione questa candidatura e rivolgiamo un appello anche ai cittadini affinché sostengano il comparto non solo pastorale ma agricolo con l’acquisto di prodotti locali”.