Compravendita senatori: De Gregorio e Berlusconi nell’indagine della Corte dei Conti
È di ieri la notizia che la Corte dei Conti del Lazio sta indagando sul danno economico e d’immagine che avrebbe prodotto allo Stato la presunta compravendita del senatore Sergio De Gregorio da parte di Berlusconi e che portò alla caduta del secondo governo Prodi nel 2008.
Il processo penale si concluse con la prescrizione dopo una condanna a Berlusconi in primo grado a 3 anni di reclusione, mentre De Gregorio ha patteggiato 1 anno e 8 mesi.
La storia è questa.
De Gregorio fu eletto senatore nell’aprile 2006 per Italia dei Valori nella circoscrizione Campania. Il 7 giugno dello stesso anno venne eletto all’importante ruolo, di Presidente della Commissione Difesa del Senato con i voti determinanti di Forza Italia e del centrodestra sconfiggendo così la candidata del centrosinistra, l’ex partigiana Lidia Menapace per 13 voti ad 11, appoggiata dal Partito della Rifondazione Comunista.
Questo fatto destò molto clamore perché il senatore De Gregorio era stato eletto con il centrosinistra.
Successivamente De Gregorio passò al centrodestra e il suo voto fu poi determinante -come detto- per la caduta del secondo governo Prodi nel gennaio 2008.
In quel periodo ero un membro del Direttivo nazionale di Italia dei Valori e Di Pietro mi diede l’incarico di seguire la campagna elettorale di De Gregorio che nessuno nel partito conosceva.
Parlando con lui mi resi conto che si trattava inequivocabilmente di un uomo di destra; ad esempio parlammo a lungo dell’Ambiente e dell’Energia (essendo io il responsabile nazionale di IdV di tali argomenti) e mi disse che lui era a favore del nucleare e contro un certo ambientalismo di sinistra, molto alla moda ma non concreto. Inoltre, mi disse che non credeva ai Cambiamenti climatici di natura antropica, un altro baluardo della sinistra.
Di Giuseppe Vatinno
Fonte: www.affaritaliani.it