(ASI) – Oggi domenica 4 Marzo, gli italiani si recheranno alle urne dalle 7 alle 23 per scegliere i propri rappresentati alla Camera e al Senato. Mentre nel Lazio ed in Lombardia si voterà anche per il rinnovo dei Consigli Regionali.
Per il Senato potranno votare solo coloro che hanno compiuto 25 anni a differenza della Camera per la quale potrà votare anche chi ha compiuto 18 anni. Il sistema elettorale attuale, definito ‘Rosatellum’ e approvato lo scorso 3 Novembre, prevede un sistema misto, valido per entrambe le Camere. Circa 1/3 dei seggi (232 alla Camera e 116 al Senato) viene assegnato con un sistema maggioritario, dove in ciascun collegio uninominale viene eletto il singolo candidato della lista o coalizione che ha preso più voti (maggioranza relativa).I restanti 2/3 dei seggi (386 alla Camera e 193 al Senato) vengono ripartiti in modo proporzionale tra le liste e le coalizioni che abbiano superato la soglia di sbarramento del 3%, i quali sono iscritti in collegi plurinominali nei quali ogni partito o coalizione presenterà una lista di candidati e a seconda dei voti ricevuti da ogni lista, ognuno eleggerà un numero di parlamentari proporzionale ai voti ottenuti. Un 2% sulla totalità dei seggi è riservato al voto degli italiani all’estero e vengono assegnati secondo un sistema proporzionale; si tratta di un numero molto esiguo e cioè 12 deputati e 6 senatori. Il sistema proporzionale dovrebbe permettere anche alle liste minori di ottenere dei seggi in Parlamento.
Dopo anni di governi non eletti dove si sono susseguiti Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, ci si auspica di avere un governo stabile e duraturo, anche se sembra essere quasi una chimera. Secondo gli ultimi sondaggi, il partito più votato sembra essere il Movimento 5 Stelle con circa il 28%, la coalizione di centro-destra si attesta intorno al 37% mentre il centro-sinistra al 27%. Per ottenere la maggioranza in Parlamento, la lista o coalizione dovrà ottenere il 40% ma attualmente nessuno sembra poter raggiungerlo e ciò costringerebbe il vincitore delle elezioni ad andare in cerca di un accordo per creare un governo di larghe intese.
Ricordiamo però che il Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno ribadito più volte di non essere favorevoli a collaborazioni con soggetti politici diversi; gli unici che potrebbero cercare un compromesso sarebbero forse Forza Italia e il centro-sinistra di Renzi ma con i numeri dei sondaggi, nemmeno insieme riuscirebbero a raggiungere questa famosa soglia del 40%.
Chi saranno allora coloro che formeranno il nuovo governo? Dopo lo spoglio dei voti, il Presidente della Repubblica svolgerà, per prassi costituzionale, delle consultazioni per individuare il potenziale Presidente del Consiglio. Il conferimento dell’incarico può essere preceduto da un mandato esplorativo che si rende necessario quando le consultazioni non abbiano dato indicazioni significative. Successivamente il Presidente della Repubblica conferirà l’incarico alla personalità che potrebbe quindi costituire il nuovo governo ed ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento.
Chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio quando ci sveglieremo il 5 Marzo? Ai posteri l’ardua sentenza.
Claudia Piagnani – Agenzia Stampa Italia