Si è aperta venerdì (16 marzo), con grande partecipazione di pubblico la tappa asunese del terre di confine filmfestival 2018, accogliendo uno dei più importanti registi colombiani, Felipe Aljure, e il suo applauditissimo capolavoro “Tres escapularios”. Aljure è promotore della Legge cinema che ha rivoluzionato il settore nel suo Paese, dando notevole slancio al comparto, che ora gode di un periodo fecondo con la partecipazione sempre più frequente ai grandi festival internazionali.
«Io credo che avere una voce propria da un punto di vista cinematografico sia molto importante – ha affermato Aljure – perché il colonialismo culturale ha spesso imposto scelte sul modo di pensare e vedere la vita. È giusto che realtà come la Colombia e la Sardegna possano avere una loro voce. L’attivazione delle leggi che permettono la realizzazione di film con uno sguardo proprio sulla realtà è fondamentale, per offrire al pubblico entrambi i punti di vista affinché possa fare liberamente la propria scelta».
Notevole è stata la soddisfazione del direttore artistico Marco Antonio Pani per il successo riscontrato dalla manifestazione. Tra gli spettatori ha fatto registrare la sua presenza (oggi 17 marzo) anche l’assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena.
Aljure incontrerà ancora il pubblico di Asuni domani (domenica 18 marzo), nella giornata conclusiva dell’intera kermesse. Alle 12.45 sarà protagonista di un aperitivo cinematografico al Central Bar sul “Cinema colombiano oggi, dall’avventura alle grandi produzioni e ritorno”, in compagnia di un altro regista colombiano, Carlos Tribiño, e del direttore artistico del festival, Marco Antonio Pani.
Il programma di domani prende il via alle 10 al MEA con una breve presentazione dei film “Enjoy the ride” di Ferruccio Goia, “Storie di migrantes” di Carlo Licheri e Alessandro Aramu, “Luogo comune” di Enrico Spanu e “La doppia assenza” di Marta Anatra.
Alle 15.50, per i più giovani, sarà proiettato “Anina” di Germán Tejera – 63º Festival di Berlino nella
sezione “Generation”. Alle 17,15 il corto uruguayano M.A.M.O.N., latinos versus
Trump di Ale Damiani. Quindi alle 17,25, per l’incontro con il cinema sardo, Enrico Pau presenta
“L’Accabadora” e, alle 19,20 sarà il momento di “Garras de Oro” di Jambrina, curioso film satirico-storico colombiano del 1926, che sarà musicato dal vivo da Andrea Granitzio ed Emanuele Contis (Indoru).
Si chiude in bellezza con la Colombia grazie al bellissimo documentario biografico “Don Ca”.