I giocatori sono tre, i famosi tre poli, di cui due veri -centrodestra e M5S- ed uno ancillare -il Partito Democratico-.
Per una curiosa singolarità il Pd ha riacquistato un ruolo del tutto determinante, nonostante sia uscito disintegrato dalle urne: è l’ago della bilancia e come tale sarà dirimente a meno che, cosa non molto probabile, si formi un’asse Lega – Cinque Stelle.
Intanto, in questo teatrino, i protagonisti cercano di rendersi il più desiderabile possibile per il partner ed in questo senso va letto l’imbellettamento di Grillo che -per l’occasione- ha riscoperto il suo lato B, inteso come sinistra e questo per cercare di far abboccare all’amo Pd e Liberi e Uguali.
Grillo, superficialmente, potrebbe sembrare di sinistra e storicamente si è aggirato, all’inizio, in quei paraggi e si candidò anche alle primarie del Pd da cui fu scacciato per incompatibilità in primis ideologica.
Cosa ha di “sinistra” il M5S?
L’unico elemento è il reddito di cittadinanza che non è poi certo una battaglia del Pd, anzi, lo è di Liberi e Uguali e magari Potere al Popolo.
Ma questa apparente patina di sinistra non deve ingannare: Grillo è un opportunista situazionista ed è tutto: destro con i destri, sinistro con i sinistri e centrista con i centristi. Lui è uno Zelig della politica che assorbe la linfa di chi gli è vicino, trasformandosi magicamente in esso.
Se vogliamo, nella sua camaleontica tavolozza di colori politici, più che il rosso ha il nero, basta guardare le sue esternazioni sui migranti e sugli stranieri e certo superomismo (la traversata a nuoto dello Stretto di Sicilia).
La vera pericolosità di Grillo è, ripeto, nel suo essere contemporaneamente nulla e tutto che poi, una volta al potere (Virginia Raggi e Chiara Appendino ne sono l’esempio provato) si manifesta con un atteggiamento indeciso e ondivago su tutto, che porta all’inerzia amministrativa.
Ieri poi, è comparso uno strano video in cui il comico genovese, che ora ha in mano l’Italia, giocherella sulla spiaggia scrivendo percentuali di maggioranze, come a dire che il futuro è scritto sulla sabbia. Anche questo un atteggiamento ludico irriverente e assolutamente poco responsabile in un momento così complesso per l’Italia.
Di Giuseppe Vatinno
Fonte: affaritaliani.it