Il crollo della Sanità Pubblica in Sardegna rischia di diventare il cavallo di battaglia elettorale degli stessi autori del disastro.
Nell’incontro promosso da Campo Progressista, a Cagliari sabato 24 marzo, sul tema “Il nostro programma per la Sardegna”, sono intervenuti autorevoli esponenti del centro sinistra, dal Presidente Pigliaru, al sindaco Zedda, all’assessora Ghirra e al vice-presidente della regione Lazio, Smeriglio, arrivato in soccorso da oltre Tirreno.
Nell’incontro promosso da Campo Progressista, a Cagliari sabato 24 marzo, sul tema “Il nostro programma per la Sardegna”, sono intervenuti autorevoli esponenti del centro sinistra, dal Presidente Pigliaru, al sindaco Zedda, all’assessora Ghirra e al vice-presidente della regione Lazio, Smeriglio, arrivato in soccorso da oltre Tirreno.
Per tutti la priorità è la perdita del potere. “Dobbiamo attrezzarci già a partire dalle prossime amministrative… dobbiamo dare una mano a chi decide di correre, altrimenti andremo incontro alla seconda tranvata dopo il 4 marzo, e se usciamo sconfitti dalle amministrative assisteremo a un fuggi fuggi generale che ci farà perdere anche le regionali», dichiara Zedda di Campo Progressista.
Il presidente Pigliaru è ancora più esplicito ponendo delle priorità e bontà sua, riducendo lo scempio prodotto nella Sanità sarda e negli enti locali, alla mancanza di comunicazione e al demagogico “accorciamento delle liste d’attesa”.
Come cittadini, ci chiediamo, ma lo scempio della Riforma sanitaria, con il Piano di riordino della rete ospedaliera sarda, chi lo ha voluto, proposto e votato?
Per chi avesse la memoria corta, è doveroso ricordare che gli autori che hanno approvato la Riforma sanitaria in Consiglio Regionale, scippando ai sardi il diritto alla salute, è la stessa maggioranza politica che sostiene Pigliaru, Zedda e Ghirra, gli stessi esponenti politici del Pd, di Campo Progressista e di Liberi e Uguali, quelli che oggi criticano una riforma voluta e votata da loro.
Ricordando che il 40% dei sardi è in gravi difficoltà sociali ed economiche, questa classe politica per essere credibile deve ascoltare le cittadinanze e chi opera negli ospedali sardi, da Cagliari ai territori più disagiati. Chi vive il disagio è in grado di proporre la migliore soluzione dei problemi, basta ascoltare. Questa è la buona prassi politica, tutto il resto è l’ormai nota propaganda elettorale per la conservazione del potere.