Concluse le riprese ploaghesi, realizzate nei giorni scorsi fra le campagne e gli stazzi della località di Truvine, dove un tempo esisteva l’antica città romana di Trabine, sabato 3 marzo “the man of trees” (L’Uomo delle Querce) farà tappa a Ossi.
Il suggestivo progetto cinematografico e ambientale, liberamente ispirato al famoso racconto di Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi”, dopo aver toccato Tempio, Luras, Aggius, Torralba e Ploaghe, proseguirà quindi a Ossi, lungo il suo percorso di sensibilizzazione legato alle tematiche ambientali e ecologiste intrapreso nell’isola lo scorso anno – a inizio riprese – con l’intento di risvegliare l’amore per la Natura maltrattata e abusata, attraverso l’uso della video-arte, della danza e del cinema sperimentale.
Ideato e diretto dal regista Salvatore Manca – produzione Associazione culturale mater-ia – con la voce narrante di Matteo Gazzolo, the man of trees è patrocinato dai Comuni di Sassari, Ploaghe, Tempio, Luras, Ossi e Scano di Montiferro, dalla Provincia di Sassari e gode del sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. Al progetto hanno aderito le associazioni WWF Italia, Molineddu, Moviment’Arti, LIPS Cult Lega Italiana Poetry Slam e Anima Libera.
Del cast fanno parte Bruno Petretto (protagonista del film nel ruolo di Jean, l’uomo delle querce), Giovanni Salis (coprotagonista nel ruolo di Marque, il viaggiatore), Matilda Deidda (la giovanissima Dea Madre) e la coreografa e produttrice Daniela Tamponi, da tempo collaboratrice del regista, elementi che vanno a formare un affiatato quintetto che sdoppia e triplica i ruoli per auto prodursi in maniera indipendente.
A fare da scenario naturale alle riprese ossesi sarà la vallata di Molineddu, particolarmente conosciuta perché sede della rassegna d’arte contemporanea a cielo aperto Arte, Evento e Creazione ospitata in estate tra il verde e le rocce di quello che è un vero e proprio luogo incantato, un giardino dell’arte realizzato con pazienza e passione da Bruno Petretto, il contadino, allevatore, artista e attore, originario di Giave che ci abita e lavora dal 1980.
Sinossi:
Jean ha un legame cosmico e viscerale con la natura, il richiamo ad essa come fonte della vita. Il suo è un gesto d’amore verso la natura sfruttata, violentata e inaridita dall’uomo “civilizzato”; è a lei che il protagonista dedica un intera esistenza con umiltà e trasporto.Consumismo, comodità e materialismo spengono l’amore per la vita sostituendolo come merce di scambio.
La nostra condizione umana è senza speranza, siamo diventati incapaci di comunicare in modo diretto, di manifestare liberamente le nostre emozioni, non abbiamo altro da fare che attendere la morte nella brama del benessere. Jean no: Jean, guidato dalla sua musa ispiratrice, senza egoismo e aspettative, pianta semi di Quercia, ghiande, alberi… dove prima non c’era nulla, solo per amore.