Forte avanzata del M5S nell’isola. Buon successo dell’alleanza Psd’Az-Lega. Pesante sconfitta per il Pd , sotto le previsioni Leu di Grasso.
Il Movimento 5 stelle “vola” in Sardegna. In ogni collegio è abbondantemente avanti rispetto agli altri schieramenti politici. Non è da escludere che alla fine degli scrutini raggiunga o addirittura superi il 40%. Questa è l’indicazione che scaturisce dallo scrutinio di circa il 20% dei seggi su un totale di 1.838, con i pentastellati che si attestano sul 41% al Senato ottenendo oltre 10 punti in più dell’exploit delle precedenti elezioni.
Nell’isola le cose vanno piuttosto maluccio per il Pd con una perdita di circa 10 punti rispetto a cinque anni fa. Ha risposto bene l’elettorato all’alleanza Partito Sardo d’Azione-Lega, alla faccia delle tante contestazioni della base sardista, nettamente contraria al patto con Salvini. Lo zoccolo duro sardista, infatti, avrebbe visto meglio un’alleanza a sinistra che, visti i risultati, sarebbe stata disastrosa.
In proposito occcorre ricordare che i due schieramenti separati alle precedenti politiche, non erano andati molto bene con la Lega allo 0,16% e il Psd’Az al 2,18%: oggi insieme potrebbero superare il 10%. In Forza Italia le cose non vanno troppo bene, considerato che rispetto agli ultimi anni rischia di perdere 7 punti percentuali, dal 21 al 14% circa.
Bisogna prendere atto, però, che il centrodestra, a livello di coalizioni, potrebbe registrare un avanzamento, superando il 30% al senato. Il centrosinistra, per contro, è distinato al arrettrare sensibilmente, considerato che le previsioni lo vedono fermo al 19%.
Molto bene, al debutto, il polo dell’Autodeterminatzione fondato dal giornalista Anthony Muroni, ex direttore de L’Unione Sarda: la sua lista ha buone probabilità di superare il 3%.
Un successo per gli indipendentisti che forse hanno trovato una casa comune e qualche seggio in Parlamento dopo anni di diaspore e insuccessi elettorali. Sotto le previsioni LeU: la lista di Pietro Grasso non dovrebbe andare oltre il 3%.